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21-Jun-19 · Educazione del bambino

A nanna! Come favorire il sonno del bambino

Il momento di dormire diventa a volte un braccio di ferro tra bambino e genitori. Gli accorgimenti per rendere sereno il momento della nanna.

Il sonno è un’esigenza vitale per l’uomo e in particolare per il bambino. Mentre il bimbo dorme, matura il suo sistema nervoso, si consolidano apprendimento e memoria, viene rilasciato l’ormone della crescita che favorisce il suo sviluppo fisico.

Il neonato dorme quasi tutto il giorno, poi aumenta sempre più i suoi periodi di veglia, incuriosito da ciò che lo circonda. Fino ai dieci anni, tuttavia, il bambino ha bisogno di almeno dieci ore di sonno ogni notte.

Ciò che il bimbo vive durante il giorno, si riflette sulla qualità del suo sonno: un ambiente troppo carico o troppo povero di stimoli può tradursi in una difficoltà a dormire, mentre un grave disagio può indurre ad un sonno eccessivo, come fuga da una realtà che fa soffrire il bambino.

C’è comunque una fase, in genere verso i tre anni, in cui tutti i bambini manifestano un rifiuto di andare a dormire, e l’ora della nanna diventa un braccio di ferro con mamma e papà. Da una parte, il bambino è così eccitato da ciò che lo circonda e dal partecipare alle attività dei grandi, che pur crollando dalla stanchezza si sforza di restare sveglio, per continuare a prender parte alla vita degli adulti.

D’altro canto, il sonno è un momento che suscita timori: addormentarsi significa staccarsi dalla mamma e dal papà, dalle cose familiari, per entrare in un mondo buio e sconosciuto. Il bimbo teme allora di restare solo, di perdere il controllo, di essere abbandonato. Anche gli incubi sono frequenti a questa età e riflettono i sentimenti che il bambino sperimenta nella vita quotidiana: gelosia, rivalità, i primi insuccessi e le prime  paure. Sono tipici i sogni su animali “cattivi” (il classico lupo), che rappresentano l’aggressività o il senso di colpa che il bambino sente normalmente dentro di sé. Il bambino piccolo fa anche fatica a distinguere fantasia e realtà, perciò vive come reali gli eventi paurosi del sogno.

Cosa fare allora per rendere più sereno il momento di andare a dormire?

Alcuni semplici accorgimenti possono facilitare il momento della nanna:

  • Innanzitutto, l’ ora di andare a letto deve essere stabilita chiaramente, con l’accordo di entrambi e genitori, e va mantenuta con fermezza e costanza.
  • Se il bambino fa i capricci e instaura un braccio di ferro per non andare a dormire, occorre restare calmi e non cedere, ricordando che si tratta di una piccola frustrazione che il bambino può sopportare benissimo e che anzi è importante per la sua crescita.
  • A volte si può fare un’eccezione sull’orario (una sera di festa, qualche giornata estiva in cui si esce tardi), ma al bambino va spiegato il motivo dell’eccezione, perché comprenda che non è casuale e arbitraria; questo lo fa sentire più compreso nei suoi bisogni e lo rende più capace di tollerare eventuali frustrazioni quando si presenteranno.
  •  Ogni bambino, così come accade agli adulti, ha un proprio rituale prima di andare a dormire. La sequenza dei gesti (ad esempio indossare il pigiama, poi fare un gioco tranquillo o ascoltare una fiaba) è rassicurante perché si ripete ogni sera sempre uguale, dando al bambino una sensazione di sicurezza e controllo. Se poi lo si lascia libero di scegliere autonomamente e attivamente il rituale che preferisce, l’effetto è ancora più tranquillizzante.
  • É utile dare al sonno una connotazione positiva e attraente, ad esempio chiedendo al bambino cosa gli piacerebbe sognare, o prospettandogli  i piacevoli programmi che lo attendono la mattina successiva.
  • Non si devono consentire giochi scalmanati o la visione di programmi televisivi eccitanti prima del sonno, poiché agitano il bambino. E’ meglio dedicarsi insieme ad un gioco tranquillo o sfogliare un libro.
  • É meglio non cullare insistentemente il bambino piccolo, scuotendolo molto, perché si tratterebbe di un sonno procurato per suggestione e non di un sonno naturale.
  • Se il bambino ha paura del buio, si può lasciare accesa una piccola luce. Altri modi per rassicurarlo possono essere la musica di un carillon o la presenza del suo giocattolo preferito. Alcuni bambini cercano il contatto della mano, o il ciuccio, o desiderano che gli si canti una ninna nanna. Il ciuccio di per sé non è raccomandabile, tuttavia non va demonizzato se serve temporaneamente al bimbo per tranquillizzarsi nel momento dell’addormentamento. In genere, poi, una volta addormentato lo lascia cadere dalla bocca.
  • Se si sveglia spaventato per un incubo, rassicurare il bambino abbracciandolo, poiché il contatto fisico contiene l’angoscia più di mille discorsi sull’infondatezza delle sue paure. Si può restare per un po’ a consolarlo ma poi è importante che lo si lasci riaddormentare nel suo letto, senza portarlo con sé nel lettone. Il giorno seguente, gli si può chiedere di raccontare cosa ha sognato; si può creare insieme un gioco o fare un disegno sul contenuto dell’incubo: questo significa dare un volto concreto alla paura vaga e angosciosa dell’incubo, per renderla più controllabile e quindi meno minacciosa. Esprimere la paura mettendola in parole o trasformandola in un disegno è una strategia per affrontarla e superarla.
  • Il momento del risveglio va curato come quello dell’addormentamento, rendendolo piacevole e rispettando per quanto possibile il ritmo naturale del bambino e i suoi tempi. Per quanto le mamme e i papà siano costretti dagli impegni quotidiani ad andare di fretta, è importante non svegliare il bambino bruscamente e non vestirlo in fretta e furia trangugiando la colazione. Dare al bambino il tempo di vestirsi da solo è fondamentale per la sua autonomia e autostima, mentre mangiare insieme con calma è un’occasione di intimità per cominciare meglio la giornata.
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