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21-Jun-19 · Amore, coppia, fertilità

La gelosia: amore o egoismo?

Se un pizzico di gelosia fa parte per molti dell'amore, il suo eccesso diventa bisogno di possesso e controllo e danneggia la relazione.

Una fitta nello stomaco quando lui si mangia con gli occhi la più bella della compagnia; un brivido sottile lungo la schiena quando lei va a cena fuori coi colleghi… A tutti è capitato almeno una volta di provare quel cocktail di paura, dubbio, insicurezza: la gelosia.

La gelosia è un sentimento ambiguo, a volte associato ad  una connotazione negativa, altre volte considerato una componente dell’amore. Si caratterizza per il timore, fondato o meno, di perdere la persona amata, e per il sospetto che essa rivolga altrove le proprie attenzioni.

Il “sale” dell’amore

Si ritiene che un pizzico di gelosia sia ingrediente fondamentale dell’amore, che ne sia anzi la prova, testimoniando il bisogno che l’altro ha di noi e la sua paura di perderci.  La gelosia del partner può allora essere  piacevole, finché non limita la libertà ed è accettata da entrambi i membri della coppia. Se poi, ad esempio, il timore di non piacere  più all’altro diventa lo spunto per occuparsi con più cura di sé o per recuperare grinta e un pizzico di aggressività, si tratta di una gelosia innocua e anzi potenzialmente positiva. E’ poi normale che due persone che investono in un rapporto diventino protettive verso questo legame e si sentano gelose se si crea una distanza. In questo senso la gelosia dà il senso dell’appartenenza, di essere speciali agli occhi dell’altro.

Quando è una malattia

La gelosia diventa invece patologica quando la persona gelosa è vittima di emozioni indesiderate, che a volte portano alla rovina proprio dei rapporti a cui tiene di più. Il geloso ha il bisogno di possedere, di controllare ed ha l’angosciante paura di essere abbandonato. Il rischio è che la persona amata venga considerata come un oggetto: il geloso infatti è estremamente sensibile ai propri bisogni, ma poco a quelli dell’altro, tanto da arrivare a costringere il partner a rinunce o forti limitazioni della libertà personale. Pretendere che la fidanzata non indossi un certo abbigliamento, o che il marito rinunci a una cena di lavoro con le colleghe, sono solo alcuni esempi di limitazioni, che possono diventare molto più pesanti e gravi. L’altro, oltre che un oggetto, diventa anche uno specchio di sé stessi e della propria importanza, invece che essere considerato per il suo essere, appunto, “altro”.

Nella gelosia l’intruso non è solo il rivale in amore, ma può essere qualunque cosa minacci la perdita della supremazia nel rapporto: il lavoro del partner, una sua passione, le  sue amicizie. Più queste sono gratificanti per il partner, più il geloso si sente trascurato e in pericolo.

Il geloso tende ad azzerare gli spazi esterni della coppia, procurando un soffocamento del legame e innescando una bomba a orologeria nel rapporto, che viene logorato da una forte aggressività, tacita o espressa.

Si può arrivare, in rari casi, ad una gelosia estrema e delirante, in cui la persona cerca e trova costantemente indizi della colpevolezza del partner, nell’assoluta certezza di essere tradita. Persino l’assenza di indizi diventa una prova della scaltrezza dell’altro  e quindi della sua colpevolezza.

Può accadere invece che il partner ossessivamente geloso sia in realtà proprio quello che tradisce: consapevole della propria infedeltà, proietta sull’altro il proprio comportamento e la propria abilità a mentire. Vede allora ovunque, nei gesti e nelle parole del partner, la prova del tradimento, che conosce molto bene proprio perché è egli stesso a metterlo in atto.

Altre volte la gelosia è una proiezione di un proprio desiderio inconsapevole di tradire; il geloso è così convinto che sarà tradito, da arrivare poi a tradire per primo con la “giustificazione” che tanto prima o poi l’avrebbe fatto il partner. La gelosia, insomma, è un alibi per poter mettere in atto un proprio desiderio di tradire.

Da dove nasce la gelosia

Il geloso può essere considerato come una persona molto insicura, che ha bisogno del costante controllo sul partner per  sentirsi forte, potente e vivo. Ha bisogno di essere il fulcro della vita dell’altro e un tradimento, un abbandono, una delusione riattivano un sentimento d’inferiorità inconscio, che spinge al disperato tentativo di riappropriarsi della persona amata. Quello del geloso è un desiderio impossibile: realizzare stabilmente il possesso totale ed esclusivo dell’altro, per essere amato incondizionatamente. L’altro è insomma quella madre idealizzata a cui, da piccoli, si chiedeva il soddisfacimento di ogni bisogno: tutta la fedeltà e le attenzioni del partner saranno allora sempre insufficienti di fronte all’enormità della richiesta.

La scarsa autostima  della persona gelosa può aver origine nella storia familiare (ad esempio, perché da piccoli si è stati criticati o derisi o non amati per una qualche caratteristica), o in eventi di crisi, di perdita e fallimento che hanno ferito l’amor proprio. Quando una persona si sente poco desiderabile e si autocommisera, può pensare di non poter tenere legato a sé  un partner (“Di sicuro prima o poi troverà di meglio…”) e ne diventa dipendente; può persino tentare di ridurre l’autostima anche dell’altro, sperando di costringerlo a legarsi a sé con altrettanta disperazione. Tenta insomma di distruggere la fiducia in sé dell’altro, per scongiurare il pericolo che vada a cercare altrove un legame più gratificante. Denigrare il partner, inoltre, permette di farlo diventare meno importante per sé, di esserne quindi meno dipendente: in sostanza, di soffrire meno se dovesse perderlo.

Come uscirne

 Si può uscire dalla gelosia imparando ad instaurare un rapporto migliore con chi si ama. Accettare che l’altro non ci appartenga è  faticoso, ma ci si può arrivare allenandosi a creare nella coppia uno spazio di libertà reciproco, che si concretizza in piccole, quotidiane autonomie, come coltivare un hobby individuale o uscire una sera a cena con un’amica.

Prendere coscienza del proprio lato fragile, può permettere al geloso di cambiare il proprio atteggiamento; cercare di immedesimarsi nell’altro, di comprendere cosa può provare di fronte alle proprie crisi di gelosia e alle limitazioni che gli si vogliono imporre, permette di uscire dal proprio bisogno e di amare autenticamente un’altra persona.

Anche la vittima della gelosia ossessiva del partner ha in genere propri bisogni che si incastrano con quelli dell’altro: ha, insomma, bisogno della sua gelosia. E’ importante però accorgersi di quanto questo sia disfunzionale e induca a scambiare per amore un egoistico desiderio di potere. Anche la vittima può imparare a volersi più bene e a sentirsi meritevole di un amore autentico.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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