26-Jun-19 · Psicoterapia e altri interventi psicologici
Superare il passato con la terapia EMDR
L' EMDR utilizza i movimenti oculari per rielaborare e reimmagazzinare i ricordi traumatici in una forma meno dolorosa e invalidante.
Simone è un bel ragazzo alto e atletico, ma ogni volta che deve conoscere persone nuove, ha paura di essere deriso e rifiutato. Come quando da ragazzino i compagni lo prendevano in giro. Sono passati trent’anni, dovrebbe averlo superato, eppure trema esattamente come allora. Marta è un brillante medico, ma quando deve parlare ai congressi si blocca ed entra in panico. Dice che forse è perchè suo padre le diceva sempre che era un’incapace, ma possibile che dopo tanto tempo il passato sia ancora così presente?
Cos’è l’EMDR
La terapia EMDR (Desensibilizzazione e Riprocessamento tramite Movimenti Oculari) è un trattamento psicoterapeutico che rielabora situazioni traumatiche di diversa entità in tempi abbastanza brevi e con notevole successo. Si basa sull’assunto che quando viviamo un’esperienza traumatica il ricordo resta come congelato nella nostra memoria insieme a sensazioni, emozioni e pensieri provati in quel momento, senza poter essere “digerito” dal nostro naturale sistema di elaborazione delle informazioni. Questo spiega perché, anche dopo anni, possa continuare a disturbarci: stimoli e situazioni del presente ci catapultano di nuovo nel passato e sentiamo e agiamo proprio come allora. Non si tratta solo di grandi traumi come un grave incidente, uno stupro, una catastrofe naturale: anche esperienze disturbanti minori come umiliazioni o situazioni di insicurezza vissute nell’infanzia (ma anche da adulti ) possono restare congelate e influenzare il presente.
Cos’è un trauma
L’EMDR si basa sull’idea che le nostre difficoltà attuali originino da esperienze passate disturbanti. Non è detto che si tratti di gravi traumi. Può trattarsi di episodi insignificanti da una prospettiva adulta (essere presi in giro dai compagni, assistere a una lite dei genitori), ma dolorosi per il bambino che eravamo e immagazzinati come tali. Il turbamento emotivo è stato comunque tale, ai nostri occhi di bambini, da superare la capacità di elaborazione del sistema e rendere quell’esperienza una sorta di corpo estraneo che da adulti ci fa avere reazioni incontrollate in situazioni in qualche modo collegate all’evento originario, come scatenare la paura di essere giudicati o derisi dagli altri, o il disagio nell’affrontare una discussione con il partner. L’infanzia è un periodo vulnerabile e anche nelle condizioni ottimali può accadere di avere esperienze che restano non elaborate. Tutti ne abbiamo, e il fatto che diventino disturbanti o meno dipende da un gran numero di variabili.
Come agisce l’EMDR
Una parte fondamentale del trattamento è l’identificazione dei ricordi più disturbanti alla base del disagio attuale. Quindi si procede con la stimolazione oculare: la persona, concentrata sul ricordo in tutti i suoi elementi emotivi, cognitivi e corporei, compie dei movimenti oculari rapidi seguendo le dita del terapeuta. Questo produce una stimolazione bilaterale degli emisferi cerebrali che agisce sulla memoria integrando il ricordo traumatico in una rete di ricordi più adattiva, con nuove associazioni. Significa che esperienze più positive (sotto forma di immagini, pensieri e sensazioni che sopraggiungono) “vengono in soccorso” e permettono di vivere il ricordo originario con meno dolore e meno intensità emotiva. Il ricordo resta, ma non fa più male. Il trattamento pertanto non consiste nel parlare in dettaglio dell’evento, ma nell’accedere direttamente al ricordo per reimmagazzinarlo in modo più adattivo.
Un esempio
Silvia è tormentata dal ricordo della morte di suo padre avvenuta mesi prima. Vede continuamente il suo volto devastato dalla malattia, non riesce ad andare al cimitero e a dormire da sola. Durante la stimolazione, progressivamente appaiono ricordi più adattivi: dall’immagine dolorosa del padre sfigurato, emergono altri ricordi del padre vivo e sorridente, quindi immagini del padre che amorevolmente la invita a visitarlo al cimitero, sensazioni di benessere e non più di colpa. Nella seduta successiva, Silvia dice di sentirsi molto meglio. L’immagine dolorosa che la perseguitava non la tormenta più. Dice anzi che si è sforzata di proposito di recuperarla, perché non poteva credere di essersene liberata davvero, ma con grande sorpresa non ci riesce più: il ricordo c’è ancora ma non fa più presa su di lei, sostituito da una sensazione neutra.
Quando è utile
L’EMDR è nato per la cura del Disturbo Post-Traumatico da Stress nelle persone che hanno vissuto eventi traumatici gravi come abusi, aggressioni, violenze, incidenti, catastrofi naturali, guerre. In seguito è stato applicato anche a problematiche più comuni come disturbi d’ansia, fobie, lutti, disturbi alimentari, malattie oncologiche, sintomi somatici, depressione, dimostrandosi efficace anche per patologie legate a traumi minori. La sua efficacia per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati è riconosciuta dall’OMS e da numerose società scientifiche. Solo gli psicoterapeuti con una formazione specifica in EMDR ottenuta da enti autorizzati possono praticare questo trattamento.