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26-Jun-19 · Psicoterapia e altri interventi psicologici

La terapia di coppia, curare la relazione

La terapia  di coppia aiuta i partner a modificare gli schemi relazionali inconsapevoli  che danneggiano il benessere di entrambi.

Una coppia entra in crisi quando, di fronte a difficoltà e problemi, si incaglia nella ripetizione di soluzioni inefficaci o in schemi di comportamento rigidi. Spesso i momenti più a rischio sono i passaggi importanti del ciclo vitale: la formazione iniziale della coppia, la nascita dei figli, l’uscita dei figli da casa, il pensionamento, la perdita dei genitori. Altre volte intervengono eventi imprevisti: malattie, perdita del lavoro, tradimenti, lutti. “Litighiamo per ogni cosa”, “E’ cambiato, lo sento distante”, “E’ intrattabile, sempre nervosa”, “Non lo capisco più”, “Mi sminuisce davanti ai figli”: il disagio della coppia può esprimersi in una continua conflittualità, oppure in difficoltà sessuali, in contrasti sull’educazione dei figli, o ancora in sintomi manifestati da uno dei due.

Che ci andiamo a fare?

Il ricorso alla terapia è spesso tardivo. I problemi si trascinano per lungo tempo nella speranza che la crisi sia solo passeggera, o per scarsa fiducia nell’intervento di un esperto: “Servirà davvero? Ma poi che dobbiamo dirgli? E perché raccontare i fatti nostri a un estraneo? E poi è costosa”. La prospettiva di mettere a nudo la coppia suscita angoscia: “Cosa può venirne fuori? L’altro sopporterà quello che io potrei dire? E io sopporterei ciò che potrei sentirmi dire?”.  Timori e resistenze sono molto comuni. Eppure ricorrere a uno specialista risparmierebbe tanta sofferenza. La terapia di coppia è infatti un contesto protetto in cui affrontare le difficoltà. Se nella vita quotidiana il problema suscita un’escalation di aggressività reciproca, oppure l’evitamento e la fuga, nella stanza della terapia, con la guida di un terzo, può invece essere guardato e affrontato. Ogni membro della coppia viene aiutato a esprimere i suoi bisogni e ascoltare quelli dell’altro e a cercare modalità meno dolorose e più mature per appagare entrambi. Le richieste che ognuno fa all’altro hanno radici profonde che rimandano in gran parte alla propria storia familiare, ai rapporti con i propri genitori e al modello di coppia che ognuno ha ereditato dalla sua famiglia e con cui per forza deve confrontarsi, sia che decida di riproporlo, sia che lo rifiuti. La terapia aiuta a districare questo complesso intreccio in modo che l’uno non chieda all’altro di appagare bisogni antichi, per porsi su un piano più adulto e paritario.

Cosa si fa in terapia di coppia?

Nella terapia di coppia i partner sono presenti insieme in seduta e il focus è sulla relazione. La terapia aiuta a essere consapevoli degli schemi relazionali che abbiamo imparato e mettiamo in atto inconsapevolmente e a non esserne più schiavi, a cambiare pensieri, emozioni e comportamenti che danneggiano il benessere di entrambi. Aiuta a comunicare in modo chiaro, diretto e specifico, abbandonando il mito della “lettura del pensiero” (molto caro a noi donne!) per cui l’altro dovrebbe magicamente intuire i nostri bisogni senza che noi glielo manifestiamo e per cui “Se mi ama, dovrebbe capirlo da solo!”, fonte di infinite incomprensioni e recriminazioni. Aiuta ad affrontare i conflitti considerandoli un’opportunità di evoluzione per la coppia, ma evitando di rendere il rapporto un campo di battaglia in cui ciascuno si comporta nel modo più sgradevole per estorcere all’altro ciò che vuole. Il conflitto può essere costruttivo se ciascuno è aiutato a mettersi nei panni dell’altro per capire cosa sente.

Riunire o separare?

Molte persone hanno idee distorte sulla terapia di coppia. Molti credono che la terapia serva a tenere insieme, a salvare il matrimonio, e che la rottura della coppia coincida con il fallimento della terapia. Si aspettano che il terapeuta convinca il partner più propenso alla rottura a tornare sui suoi passi. Altri pensano al contrario che il terapeuta voglia “far separare” le coppie in crisi, a priori, e pertanto lo percepiscono come una minaccia. In realtà la terapia non mira né a riunire, né a separare, ma a permettere alla coppia una maggiore chiarezza sui propri bisogni e una migliore comunicazione, in modo che i partner possano decidere con più consapevolezza se impegnarsi per un riavvicinamento o se invece è più sano separarsi. Non si può conoscere prima l’esito: alcune coppie iniziano la terapia per problemi molto gravi e li superano riavvicinandosi, altre portano difficoltà minori ma durante il percorso decidono di separarsi.  Altri ancora chiedono la terapia per essere aiutati a separarsi con minor dolore per sé e per i propri figli, per evitare di restare intrappolati nelle recriminazioni reciproche e di usare i figli in una guerra che non può avere vincitori. La separazione può essere infatti vissuta non solo come fallimento e perdita, ma anche come una opportunità di maggior benessere per tutti.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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