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26-Jun-19 · Separazione, perdita e lutto

Separazione, come dirlo ai figli

I bambini hanno bisogno di essere informati della separazione dei genitori e dei cambiamenti che avverranno. Che parole usare per dirglielo?

Mettere al corrente i figli della propria decisione di separarsi è un  compito delicato e problematico ed è per i genitori uno degli aspetti più spinosi e dolorosi di una situazione di per sé altamente stressante. Spesso i genitori sono tentati di eludere il problema o di rimandarlo, nella convinzione che il figlio sia troppo piccolo per capire o che la notizia possa farlo soffrire troppo.

A parte i casi in cui la conflittualità familiare era talmente devastante e prolungata che i figli accolgono con sollievo  la separazione, in genere la notizia provoca un profondo dispiacere e dolore nei bambini e ragazzi. Tuttavia, essere tenuti all’oscuro e non avere spiegazioni chiare su ciò che sta succedendo, quando comunque percepiscono tensione e preoccupazione nell’aria, è ancora più angosciante che sapere la verità. I bambini più piccoli, soprattutto, hanno un’estrema sensibilità che li rende capaci di cogliere la sofferenza dei genitori, ma non hanno strumenti per mettere in parole quanto sentono; hanno inoltre la tendenza a considerarsi responsabili del malessere dei genitori e a fantasticare sul modo in cui poterli aiutare.

C’è il rischio, insomma, che il bambino si senta lasciato solo ad affrontare uno stress enorme. Per questo è fondamentale che i genitori trovino un modo chiaro e adeguato all’età dei figli, per comunicare loro la decisione che hanno preso e soprattutto i cambiamenti che ne conseguiranno.

Perché ci separiamo

I genitori hanno diritto alla loro privacy, ma devono dare ai figli alcune spiegazioni per evitare che vivano in  una incertezza angosciante.  Si può dire semplicemente che si è deciso di separarsi perché non si riesce più ad andare d’accordo, e questo può essere compreso anche da un bambino piccolo. A un adolescente si possono dare spiegazioni più approfondite in termini relazionali, tuttavia  è importante, a qualunque età, evitare dettagli inutili e penosi e soprattutto  colpe e accuse. Se ci si separa perché uno dei due si è innamorato di un’altra persona, si può dirlo ai figli, perché della vita fa parte anche questo rischio: il dolore della rottura di un legame quando se ne è sviluppato uno nuovo.

 É importante comunicare la decisione quando essa è ormai definitiva e irrevocabile, per non coinvolgere i figli in un’angosciante altalena di dubbi e ripensamenti ed evitare che essi pensino di poter fare qualcosa per convincere i genitori a restare insieme. Occorre essere fermi nello scoraggiare le fantasie di ricongiungimento e nel ribadire che la decisione riguarda i genitori.

La notizia della separazione dovrebbe essere comunicata ai figli da entrambi i genitori, insieme. Se questo non accade, il figlio può sentirsi abbandonato dal genitore che se ne va senza dare spiegazioni, o può comunque percepire che gli è indifferente. Se è solo uno a comunicarlo, il figlio può credere che l’altro  non sia d’accordo sulla separazione e tentare di convincere il genitore a cambiare idea. Quando poi un genitore confida l’intenzione di separarsi al figlio prima ancora di dirlo al coniuge, lo rende complice di un segreto che il figlio non può sostenere e che lo fa sentire traditore nei confronti dell’altro genitore.

Cosa succederà adesso

Con i bambini molto piccoli, si può essere tentati di dire che il genitore andrà via di casa  per lavoro, ad esempio, o per un viaggio. In realtà il bambino percepisce che c’è qualcosa di più preoccupante, ma non avendo le informazioni corrette può coltivare fantasie anche molto angoscianti, come il timore di essere responsabile della partenza del genitore, di non vederlo più, o la paura di essere abbandonato anche dall’altro. E’ importante allora spiegare ai figli la vera ragione dei cambiamenti che vedono, e dire loro in anticipo cosa cambierà nella  vita quotidiana. Con chi abiterò? Quando vedrò papà? Quando vedrò mamma? Chi mi verrà a prendere a scuola? Potrò ancora andare dai nonni? Sono tante le domande che preoccupano i bambini ed è fondamentale chiarire la nuova organizzazione quotidiana. Per un adulto possono apparire dettagli secondari, ma per i bambini, soprattutto quelli in età prescolare, si tratta di punti di riferimento vitali da cui dipende il senso di sicurezza e di identità personale. Occorre fare il massimo sforzo per mantenere inalterate le routine quotidiane dei più piccoli: l’orario dei pasti, del gioco, del sonno, dovrebbero restare costanti per garantire al bambino un rassicurante senso di continuità, pur all’interno del cambiamento.

Ti vorremo sempre bene

I figli devono essere rassicurati che, anche se l’unione è finita, avranno sempre due genitori che li amano e che continueranno ad occuparsi di loro, e che per loro collaboreranno. Il danno peggiore che si possa fare a un figlio, in questo caso, è negargli l’accesso all’altro genitore, nonché a nonni, zii, cugini dell’altro ramo familiare. Accade spesso che la rabbia per l’ex coniuge si traduca nel tentativo di sottrargli il figlio, ostacolando la frequentazione, o nel metterglielo contro; così al bambino si parla male dell’altro genitore, gli si chiede di schierarsi, o lo si utilizza come “spia”. Questi comportamenti, frequentissimi, pongono il figlio in una posizione intollerabile: lo privano della indispensabile vicinanza di un genitore e lo caricano di sensi di colpa per il costante conflitto di lealtà. E’  noto che gli effetti psicologici negativi riscontrati nei figli di separati non dipendono dal divorzio in sé, ma appunto dal grado di conflittualità che permane tra i genitori e dalla perdita della vicinanza affettiva del genitore non affidatario. La separazione dovrebbe invece costituire sì un cambiamento, ma non una perdita.

Capiamo che sei triste e arrabbiato

E’ fondamentale consentire ai figli di esprimere il loro dolore e le loro paure. Sarà necessario tornare più volte sull’argomento, e affrontare a più riprese le domande che elaboreranno nel tempo.

E’ probabile che, di fronte a una separazione, un figlio tema di perdere il genitore che va via di casa, che si senta ingiustamente in colpa, che provi tanta rabbia ma abbia paura di esprimerla. E’ anche probabile che tutti questi sentimenti siano confusi e che sia difficile dar loro un nome, specialmente per i bambini sotto i 5 anni. E’ necessario allora che i genitori siano pronti ad accogliere e incoraggiare l’espressione di questi sentimenti, per aiutare i figli a identificarli e per poterli rassicurare, soprattutto sul fatto che essi non hanno alcuna colpa. Ammettere in prima persona di essere tristi e arrabbiati è un buon modo per incoraggiare i bambini ad aprirsi, per legittimare le loro emozioni e per affrontare insieme un momento di sofferenza che può essere superato.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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