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21-Jun-19 · Educazione del bambino

Un libro nella culla: leggere ai piccolissimi stimola l'apprendimento

Leggere libri anche a bimbi di pochi mesi favorisce l'apprendimento e il legame con il genitore.

Non solo ciuccio, sonaglio e carillon…ma anche un bel libro. Lo raccomandano gli esperti: avvicinare i bambini alla lettura prima possibile, già da piccolissimi, ne favorisce enormemente lo sviluppo, incoraggiando numerose capacità. Già molto prima che il piccolo impari a leggere da solo, è l’adulto che può aprirgli le porte dell’affascinante mondo dei libri, leggendo per lui ad alta voce. Saper scegliere il tipo di libro più adatto all’età del bimbo, permette inoltre di offrirgli un aiuto prezioso per l’apprendimento.

Perché leggere ai bambini?

Finchè il piccolo non impara a leggere, è l’adulto che legge per lui. Questa abitudine apparentemente banale, ha in realtà effetti benefici molto potenti sullo sviluppo del bimbo: favorisce l’attenzione, l’ascolto e lo sviluppo del linguaggio, incoraggia la creatività e l’immaginazione,  previene i disturbi nell’apprendimento della lettura e della scrittura, stimola il desiderio di imparare a leggere da soli. Dagli studi più recenti, risulta addirittura che la lettura ad alta voce è efficace nel promuovere l’apprendimento già nel neonato,  aumentando  la capacità di sopravvivenza dei nuovi neuroni che si stanno formando.

A differenza di un filmato, in cui le scene sono uguali per tutti e vengono trasmesse a un ritmo molto veloce mentre lo spettatore resta passivo, nella lettura ad alta voce chi ascolta ha un ampio spazio di immaginazione. Inoltre, nella lettura ci  si può fermare o tornare indietro, e l’adulto che legge fa da filtro: ad esempio, in un passaggio particolarmente pauroso di una fiaba, può intervenire spiegando o tranquillizzando il bimbo. Leggere insieme un libro ad alta voce ha anche un valore affettivo, perchè rappresenta un piacevole momento di condivisione tra genitori e figli, in un’atmosfera di calore e intimità familiare: il bambino sente che la mamma o il papà è lì per lui, che gli dedica del tempo e che lo fa con piacere. Il libro è così associato al divertimento e agli affetti e questo alimenta anche  la curiosità e il piacere del bimbo verso la lettura.

Le doti del buon lettore

L’adulto può seguire alcuni accorgimenti per rendere la lettura un appuntamento attraente per il bimbo. Innanzitutto, la scelta del momento: le pause di relax dopo i pasti o prima del sonno sono in genere le più proficue. L’importante è che anche l’adulto sia rilassato: il suo personale piacere nella lettura è un ingrediente essenziale per la buona riuscita. E’ opportuno eliminare le fonti di distrazione (tv, rumori di sottofondo…). Altri momenti da sfruttare per la lettura possono essere i viaggi o tutte le occasioni in cui si è costretti ad attendere, come nell’ambulatorio del medico. 

Con i piccolissimi, è essenziale tenere il libro in modo che possano vedere agevolmente le figure mentre l’adulto le indica, e scandire chiaramente le parole, per favorire l’apprendimento del linguaggio. Con i più grandi, che possono ascoltare storie più complesse o dialoghi, mamma e papà  possono rendere l’ascolto più gradevole leggendo con partecipazione, modulando il tono della voce e l’espressione del viso a seconda dei personaggi, variando il ritmo di lettura, interrompendosi per fare domande al bambino o lasciare che sia lui a commentare.

Anche in questo caso, l’esempio è il miglior insegnamento: se mamma e papà hanno essi stessi l’abitudine di leggere e se in casa ci sono numerosi libri, anche i  bambini saranno incoraggiati ad avvicinarsi alla lettura.

Un libro per ogni età

A sei mesi possono già essere proposti i primi libricini. A questa età, il bimbo comincia a produrre sillabe in modo sempre più complesso ed è capace di comprendere semplici parole. I libri più adatti sono quelli in gomma, in materiale atossico, con pochissime pagine e con illustrazioni di oggetti della vita quotidiana del bambino, senza scritte.  L’ideale è che siano fotografie di oggetti, piuttosto che disegni, in modo da essere più realistiche e vicine all’esperienza del bimbo. Così il piccolo può imparare i nomi degli oggetti, con l’aiuto del genitore che pronuncia il nome  (inizialmente senza articolo) dell’oggetto raffigurato, indicandolo. Dai dieci mesi si possono aggiungere i libri sensoriali che offrono sensazioni tattili o melodie, libri con oggetti, animali e bambini raffigurati nel compiere azioni familiari; bastano 4-5 pagine con poche frasi semplici o brevi filastrocche. Gli oggetti raffigurati dovrebbero essere solo quelli presenti nell’ambiente familiare del bimbo ( bene ad esempio il cane, ma meglio rimandare l’elefante…), di cui l’adulto pronuncerà il nome senza scendere troppo nei dettagli ( “cane”, e basta, tralasciando per il momento particolari come “coda”, “zampe” ecc.). I materiali devono essere sempre atossici, resistenti, in colori vivaci. E’ dai 18 mesi – periodo in cui il linguaggio del bimbo letteralmente esplode- che si possono offrire libri con immagini più complesse, con oggetti e animali non presenti nell’ambiente (via libera a elefanti, coccodrilli & c…), da commentare scendendo anche nei particolari, o con le caselline da sollevare. I due anni sono un traguardo importante: il bimbo padroneggia meglio la frase e il suo linguaggio è sempre più ricco. I libri più adatti hanno meno figure e più frasi e raccontano piccole storie che hanno come protagonisti bambini o animali. E’ ancora preferibile offrire storie realistiche piuttosto che fiabe, perché il piccolo ha ancora bisogno di conoscere la realtà, prima di avventurarsi nella fantasia. Dai tre anni,  invece, via libera alle fiabe, ai racconti di avventure e alle storie di vita quotidiana, in cui il bambino può identificarsi con il protagonista.

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