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01-Apr-20 · Ciclo vitale, eventi e ricorrenze

San Valentino, come farne un'occasione preziosa

La festa degli innamorati acquista un senso se stimola una riflessione e un bilancio della propria vita relazionale.

Per quanto sia guardata da molti con sufficienza e considerata una mera occasione commerciale, la giornata di San Valentino suscita comunque delle aspettative all’interno della coppia, riflessioni più o meno amare in chi è single o ha da poco concluso una relazione, e in ogni caso un bilancio della propria vita sentimentale, in quanto presuppone che si abbia un rapporto affettivo appagante, una persona speciale con cui festeggiare.

Per chi è in coppia, l’aspettativa è di vivere una giornata, o più spesso una serata, all’insegna del romanticismo, dell’armonia, magari anche stupendo il partner con un regalo sorprendente, allontanando per quest’occasione impegni, stanchezza, discussioni o questioni in sospeso. Delle aspettative fa parte anche il sesso, possibilmente intenso, coinvolgente e passionale. Ci sono insomma tutte le premesse per una delusione: il regalo sbagliato che fa pensare “Ma non ha pensato a me, mentre lo sceglieva?, o “Non mi conosce in realtà”, “Non gli importa di cosa mi piace”; le preoccupazioni quotidiane che si riaffacciano anche durante la cena a lume di candela; un’intimità non proprio da fuochi d’artificio dopo una giornata di lavoro pesante o dopo tanti anni di vita insieme.

Fare di questa festa la cartina di tornasole della bontà del proprio legame può condurre a valutazioni distorte con il rischio di un confronto per forza perdente con aspettative irrealistiche. Piuttosto sarebbe bello vivere questa festa semplicemente godendo del piacere di stare insieme, con leggerezza, senza utilizzarla come termometro della relazione, magari con un po’ più di flessibilità e comprensione verso l’altro. Nella vita quotidiana tendiamo facilmente a esprimere lamentele per ciò che non va, a recriminare all’altro qualcosa che ci ha infastidito o ferito mentre diamo per scontate tutte le volte in cui dall’altro riceviamo cura, attenzione, vicinanza, solidarietà, conforto, supporto. Potremmo allora usare l’occasione di San Valentino per apprezzare tutto questo, per dirlo esplicitamente, per ringraziare, e poi ricordarci di farlo anche quando San Valentino non è, perché non c’è niente che rinsaldi il legame quanto far sentire all’altro che lo vediamo, lo riconosciamo, e che quello che fa per noi ci rende felici. Tra l’altro, è proprio ciò che meglio lo predispone a cambiare quello che invece non ci piace o ci fa stare male, molto più delle recriminazioni, delle offese, delle gelosie o delle richieste ansiose.

Per chi è solo ed è infelice della propria solitudine, l’amarezza di vedere gli altri celebrare la festa può essere usata in senso costruttivo per guardare onestamente i motivi di questa solitudine, per chiederci come ci relazioniamo, come ci presentiamo agli altri, quali punti di forza possiamo sfruttare per indurre gli altri ad avvicinarsi, cosa invece del nostro comportamento li allontana; possiamo usarla per riflettere sugli errori passati e sui bisogni sottostanti che ci hanno portato a farli, su cosa ci ha spinto verso persone sbagliate che ci hanno fatto soffrire, o su cosa ci ha portato a far soffrire; possiamo usare questa solitudine per migliorarci e guardare con più fiducia e più risorse a una nuova relazione futura, oppure possiamo usarla per fare esperienze, metterci alla prova, sperimentare, godere il momento presente, arricchire la vita di persone, cose o progetti che ci piacciono e scoprire che possiamo stare bene ed essere appagati anche senza un partner accanto.

 

 

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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