15-Aug-21 · Ciclo vitale, eventi e ricorrenze
Ferie, 10 consigli per staccare la spina
Aspettiamo tutto l'anno le meritate ferie, ma poi spesso non riusciamo a godercele. Alcuni consigli per liberare la mente e viverle appieno.
Non conta che si decida di trascorrerle con la classica villeggiatura, con un fine settimana fuori, con una breve gita o restando a casa: ciò che conta, nelle ferie, è riuscire a farne davvero occasione di riposo e ristoro, mettendo davvero in pausa il lavoro e le altre incombenze quotidiane. Non è necessario spostarsi in chissà quali luoghi per godere di una vacanza rigenerante, come, all’opposto, anche un viaggio in luoghi incantevoli può lasciarci stressati e insoddisfatti come prima della partenza, se in ferie non riusciamo a staccare mentalmente la spina.
Se da un anno e mezzo dobbiamo convivere con lo stress, i disagi e i rischi dovuti alla pandemia, che incidono anche sul modo in cui viviamo i periodi di vacanza, d’altra parte anche prima del Covid molte persone avevano difficoltà a lasciarsi completamente andare in vacanza, tanta è l’abitudine ad avere ritmi di vita frenetici, ad essere sempre attivi, efficienti e performanti. Per alcuni è quasi impossibile non pensare anche in vacanza al lavoro o ad altre incombenze. Può accadere per diversi motivi: perché la routine ha un effetto rassicurante sul cervello e trovarci all’improvviso senza le consuete abitudini ci destabilizza; perché pensare sempre al lavoro è una forma di controllo che ha un effetto calmante mentre se smettiamo di pensarci sentiamo di perdere il controllo; perché rifugiarci nel lavoro è una forma di difesa dalla possibilità dell’ imprevisto che contraddistingue la vacanza; perché ci sentiamo in dovere di mostrarci sempre attivi, pronti e disponibili sul lavoro; perché ci identifichiamo col nostro lavoro e senza ci sentiamo persi.
Come fare allora per riuscire a staccare davvero la spina e salvaguardare questo tempo di pausa dal lavoro? Ecco alcuni suggerimenti utili:
- Preparare: fare un programma per organizzare la partenza, il rientro, le cose da fare quando si rientrerà al lavoro. Prendersi qualche giorno per chiudere le questioni più urgenti, per non ridursi all’ultimo con i preparativi, per stabilire l’elenco delle cose da fare alla ripresa del lavoro, aiuta a non passare il tempo della vacanza con il costante pensiero al lavoro, alle urgenze rimaste in sospeso, o sopraffatti dall’ansia per quello che ci attende terminate le ferie.
- Rallentare i ritmi: per alcune persone può essere ansiogeno cambiare completamente i ritmi quotidiani, ma si dovrebbe provare almeno a rallentare, ad essere un po’ meno rigidi, ad esempio concedendosi la sveglia ad un’ora un po’ più tarda del solito. Se è vero che alcuni hanno bisogno di sentire che non stanno sprecando il poco tempo libero e quindi vorrebbero sfruttarne ogni momento in modo attivo, è anche vero, però, che il nostro corpo ha bisogno di avere spazi di recupero delle energie, che rischia di riprendersi in altri modi, se noi non glieli concediamo.
- Non pensare di doversi rilassare a tutti i costi: il senso della vacanza è potersi dedicare a ciò che piace e che fa stare bene e che può essere estremamente diverso da una persona all’altra. Non lasciarsi influenzare da ciò che pensano gli altri o dal concetto stereotipato di vacanza (“Ti devi rilassare”, “Non devi fare niente”, ma anche “Devi fare più cose stimolanti possibile”), ma cercare di dare ascolto ai propri bisogni.
- Ridefinire le priorità: cosa è davvero importante per noi ora? A cosa vogliamo dedicarci? Cosa ci piace ma rimandiamo sempre per la mancanza di tempo o perché siamo troppo stanchi? Scriverlo nero su bianco ci aiuta a metterlo meglio a fuoco e a prenderlo sul serio. Non si tratta di fare un programma di attività incalzanti che alla fine ricalcherebbe ciò che facciamo al lavoro e diventerebbe altrettanto stressante, ma piuttosto di metterci davvero a selezionare ciò di cui abbiamo bisogno.
- Disconnettersi e non essere sempre rintracciabili: smartphone, tablet e pc danneggiano il sonno, oltre che l’attenzione, inoltre ci inducono a uno stato di costante tensione nell’attesa di notifiche, notizie, messaggi, chiamate. Chi non riesce ad evitare del tutto, può provare a fare dei break di un’ora in cui spegnere il telefono; chi non può fare a meno di controllare le email o ricevere chiamate di lavoro, dovrebbe scegliere un momento circoscritto della giornata in cui farlo.
- Connettersi al presente: approfittiamo della disconnessione dal virtuale per connetterci col reale e col momento presente. Non importa se ci troviamo in una stimolante località di villeggiatura o se stiamo leggendo il libro che da tanto volevamo leggere sul divano di casa, ciò che conta è essere pienamente presenti ed assaporare ogni momento con intensità, senza essere distratti dai soliti impegni e pensieri che affollano la nostra mentre.
- Vedere il tempo della vacanza come un tempo proficuo e necessario e come un diritto: bando perciò al senso di colpa, al considerare il tempo non speso per lavorare come un tempo passivo in cui non facciamo nulla. Al contrario, possiamo finalmente prenderci cura dei nostri bisogni, che si tratti di dedicarci a una passione, all’attività fisica, al benessere del corpo, a un arricchimento culturale, alle relazioni familiari e amicali. Ricordiamo, inoltre, che se godiamo del giusto riposo, poi siamo più produttivi sul lavoro, meno stressati, più distesi, e andiamo incontro anche a meno tensioni e conflitti sia sul lavoro che in famiglia.
- Provare qualcosa di diverso: il tempo della vacanza può essere l’occasione per deviare dal consueto, per fare qualcosa di nuovo, come assaggiare un piatto nuovo o visitare un posto mai visto anche vicino casa. Fare qualcosa di diverso dal solito aiuta a staccare e ad avere nuovi stimoli.
- Ridimensionare le aspettative: riporre attese troppo elevate sulla riuscita della vacanza è il modo migliore per restare delusi e insoddisfatti, anche perché non possiamo pensare di affidare a una manciata di giorni la soluzione dello stress che viviamo per il resto dell’anno.
- Accettare di provare anche la noia: non dobbiamo temere di sperimentare un senso di noia, perché noia, vuoto e silenzio sono occasioni in cui la mente può vagare liberamente e da un lato riposarsi, dall’altro produrre riflessioni e idee nuove.