26-Jun-19 · Psicologia del benessere
Cibi antidepressivi: il cioccolato
Il cioccolato ha effetto antidepressivo grazie alle sostanze contenute e ai suoi significati simbolici. Ma che fare quando diventa una droga?
E’ qualcosa di più del semplice piacere della gola. Evoca passioni intense e fantasie lussuriose. Conta innumerevoli associazioni di estimatori, feste a tema, nonché citazioni cinematografiche. Per qualcuno è anche meglio del sesso, quanto meno con lui non hai bisogno di fingere…E’ il cioccolato, il peccato di gola per eccellenza. Scopriamo allora quali sono le ragioni della sua fama e del suo incontrastato dominio nelle fantasie culinarie di milioni di appassionati.
Perché il cioccolato piace tanto?
E’ esperienza comune che il cioccolato sia un valido aiuto nei momenti di tristezza, ma il suo potere antidepressivo ha anche una spiegazione scientifica. Il cioccolato contiene infatti teobromina e caffeina, sostanze stimolanti ed energizzanti, e feniletilamina, un composto che l’organismo produce anche quando siamo innamorati e che è simile al Lsd: quando si dice che il cioccolato è una droga…Questo alimento stimola anche la produzione di serotonina, neurotrasmettitore che regola lo stato di calma e di tranquillità; facilita poi la produzione di endorfine, sostanze che attenuano il dolore e favoriscono l’euforia, e grazie al magnesio ha un effetto antistress e tonico.
Da un punto di vista psicologico, il cioccolato è attraente perché ricco di significati simbolici. E’ associato a una situazione di festa, di incontro, di ricorrenza, quindi ha di per sé una valenza positiva e ludica. Regala una sensazione psicologica di calore e protezione ed è legato a ricordi di infanzia, ad atmosfere familiari e accoglienti. Racchiude inoltre in sé molti opposti: è solido ma anche liquido, è chiaro e scuro, dolce e amaro; diciamo “cioccolata”, al femminile, per indicare la bevanda calda, e “cioccolato”, al maschile, per indicare la tavoletta più fredda e dura. Può essere un piacere individuale, di autogratificazione, oppure sociale, quando lo si regala o consuma insieme.
Perché piace soprattutto alle donne?
A lasciarsi sedurre dal cioccolato sono soprattutto le donne, che ricorrono ai suoi benefici effetti soprattutto per combattere gli sbalzi di umore legati ai cambiamenti ormonali. Alla domanda “A quale piacere rinunceresti più malvolentieri?” posta in una ricerca inglese, le donne hanno messo in cima alla lista il cioccolato (34%) e solo in seconda posizione il sesso! Il cioccolato è poi percepito come un alimento “femminile”, perché dolce, caldo, avvolgente; ricorda la mamma e i suoi gesti affettuosi. E’ un alimento poliedrico e dai molteplici significati, come poliedrica è le psiche femminile.
Sesso e cioccolato
Nessun cibo è afrodisiaco di per sé, ma lo diventa in base alle attese e alle fantasie che suscita. In effetti la feniletilamina, oltre che nel cioccolato, è presente in maggior quantità anche in salumi e formaggi, che tuttavia non sembrano suscitare particolari fantasie erotiche. Il cioccolato invece è morbido, dolce e allusivo, ed è simbolo di trasgressione culinaria e di provocazione. Ha un alone peccaminoso, che richiama altro genere di peccati. E’ anche protagonista delle più frequenti fantasie erotico-culinarie per la versatilità a cui si presta nella sua versione cremosa, vellutata e fluida. Quasi ogni coppia ha fantasticato almeno una volta su utilizzi arditi della più famosa crema spalmabile…che verrà definitivamente archiviata in credenza dopo aver sperimentato la temibile appiccicosità del composto.
E’ poi opinione comune che chi è goloso sia anche sessualmente appetibile: si immagina che così come si concede senza remore dolci peccati di gola, sappia godere serenamente anche delle gioie del sesso. In effetti sembra che concedersi qualche strappo goloso aiuti la coppia ad avere una vita a due più armoniosa e ricca di desiderio; il cioccolato inoltre, per le proprietà euforizzanti, potrebbe favorire direttamente l’attività sessuale.
Quando diventa una droga
Si chiama “ricerca compulsava di cioccolato” ed è il risvolto patologico di un sano desiderio di cioccolato, che di per sé non è negativo. La dipendenza da cioccolato non è determinata dalle sostanze chimiche contenute (che neanche se assunte in grandi quantità possono produrre dipendenza), ma è piuttosto un fatto psicologico. Per l’elevato contenuto calorico, il cioccolato è l’alimento trasgressivo per eccellenza, associato all’aumento di peso e a una dieta scorretta. Quasi una donna su due lo usa come autoterapia, ma con senso di colpa perché alimento “peccaminoso”. Quando cediamo alla tentazione consolatoria di bon bon e praline, il piacere è presto seguito da senso di colpa e ansia per aver trasgredito, ansia che verrà consolata da altro cioccolato, in un pericoloso circolo vizioso. E’ proprio l’essere alimento vietato che scatena il desiderio incontrollabile: basterebbe allora abituarsi a pensare al cioccolato come a un alimento benefico, se assunto in quantità modeste, per privarlo di quell’alone di proibito che lo rende irresistibile e interrompere così il ciclo innescato da desiderio e senso di colpa. E in effetti il cioccolato, se fondente e in quantità ridotta, ha un effetto positivo sulla salute in quanto contiene flavonoidi, che proteggono cuore e arterie. Un piccolo piacere da concedersi insomma senza remore, per il benessere del corpo e della mente.