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20-Sep-23 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

I bambini e la fase del no: cos'è e come gestirla

Tutti i bambini attraversano un periodo in cui si oppongono ai genitori, la fase del no, necessaria  per diventare autonomi.

«Perché fa così? Prima era un bambino tranquillo, non si è mai comportato in questo modo! Ha qualcosa che non va? È colpa mia?». Uno dei momenti che possono mettere in crisi i genitori è quello della cosiddetta “fase del no”, anche definita in modo eloquente dei “terribili due anni”, che si manifesta in tutti i bambini solitamente a 2-3 anni. Improvvisamente, ogni occasione quotidiana diventa scenario di sfuriate di rabbia, pianto disperato, rifiuto, opposizione. Se alcuni genitori interpretano questi comportamenti semplicemente come capricci, altri ne restano turbati, preoccupati, temono che possano essere segnali di un disturbo o la conseguenza di propri errori educativi.

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03-Dec-22 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Amnesia infantile: perchè non ricordiamo i nostri primi anni?

Da adulti non riusciamo ad avere ricordi che risalgano a prima dei nostri 3-4 anni. Ecco i motivi per cui succede.

Il mio primo ricordo d’infanzia è del Natale dei miei 4 anni: l’albero addobbato con gli animaletti della fattoria. Sono abbastanza certa che sia un ricordo vero e non suggerito dai miei genitori perché la scena corrisponde alla visuale ad altezza di bambina e perché ricordo benissimo intenzioni ed emozioni: mi ero scocciata di aspettare mamma per appendere le palline sull’albero e così decisi di procedere per conto mio con quel che avevo a disposizione, distribuendo diligentemente sui rami gli animaletti di plastica della fattoria, mentre mamma lavava i piatti di là. Una faticaccia farli stare in equilibrio, soprattutto il lupo (va be’, non è esattamente un animale della fattoria ma per l’occasione natalizia lo avevo magnanimamente unito al gruppo) che essendo striminzito cadeva di continuo, ma ricordo la soddisfazione del risultato finale e la trepidazione aspettando la reazione di mamma nel vedere la sorpresa. Custodisco gelosamente questo primo ricordo nitido, prima del quale c’è purtroppo il nulla.

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21-Mar-21 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

C'è un mostro sotto il letto: le paure dei bambini

La paura dei mostri o altri personaggi immaginari fa parte del normale sviluppo del bambino. Alcuni suggerimenti per aiutare i piccoli a superarla.

Possono essere mostri, streghe, vampiri, dinosauri, lupi cattivi. Possono avere le sembianze di personaggi spaventosi visti in tv o essere creazioni originali e uniche. Si nascondono sotto il letto, negli armadi, in bagno, in giardino; il bambino ha paura di andare a dormire, piange, si aggrappa ai genitori, oppure si rifiuta di entrare in certe stanze, arriva a farsi la pipì addosso pur di non andare al bagno, dove c’è il mostro.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Alla conquista del vasino: il bambino e il controllo sfinterico

Togliere il pannolino rappresenta una conquista importante nella crescita del bambino. Costanza e pazienza sono le parole d'ordine!

Salutato dai genitori come orgoglioso segno di crescita del proprio piccolo, nonché come agognata fine di ingombranti pratiche quotidiane, l’addio al pannolino è un importante passaggio verso l’autonomia del bambino. Si tratta di un’acquisizione naturale ma piuttosto lenta, che può suscitare qualche dubbio e preoccupazione nei genitori. Conoscere come avviene il controllo sfinterico e adottare alcuni accorgimenti, può rendere questo passaggio più agevole, evitando di farne motivo di disagio per il bimbo e per i genitori.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

I terribili due anni e le crisi di ribellione

Verso i due anni il bimbo scopre il potere di opporsi alle richieste dei genitori. Come sopravvivere a crisi e capricci.

In inglese li chiamano “the terrible twoes”, i terribili due, dove due sono gli anni del piccoletto…e l’espressione rende bene l’idea. Ogni genitore di bambino  duenne sa  perfettamente di cosa stiamo parlando: della famigerata “fase del no” che tutti i piccoli attraversano verso i due anni e che mette a dura prova la salute mentale di mamma e papà. Il pargolo sembra aver scoperto il potere della magica parolina e la ripropone sistematicamente, ribellandosi cocciutamente a qualsiasi richiesta del genitore. Sebbene sia un periodo, appunto, terribile, la fase del no è tuttavia una tappa fondamentale dello sviluppo del bimbo, che segna l’inizio della sua identità come individuo separato: una conquista insomma, di cui essere orgogliosi!

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

"E questa dove l'hai imparata?", i bambini e le parolacce

Le parolacce in bocca ai bambini sono particolarmente sgradevoli. Come intervenire con fermezza senza rischiare di alimentarle.

La prima volta che la dice, può anche scapparci un sorriso divertito. Magari la storpia pure, e sulla sua bocca fa un effetto comico. Ma quando comincia a ripeterla con inquietante frequenza anche davanti alla cassiera del supermercato o alla vecchia zia in visita, la cosa si fa imbarazzante e anche il genitore più scafato fatica a restare indifferente. La parolaccia sulle labbra di un bambino suscita quasi sempre un effetto potente e una reazione scandalizzata dell'adulto, che tende a intervenire con animosità nella convinzione di stroncare più efficacemente il turpiloquio. In realtà, una reazione eccessivamente intensa e punitiva può al contrario alimentare la parolaccia.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

“Non sono stato io!”: le bugie dei bambini e il loro significato psicologico

Le bugie dei bambini fanno spesso perdere le staffe ai genitori. Ma cosa spinge il piccolo a mentire?

Non è un caso che ci abbiano imbastito sopra una fiaba intera – Pinocchio - , che resiste da oltre un secolo imperitura, a ricordare a generazioni di piccoli aspiranti malfattori quali conseguenze nefaste possano produrre le bugie. Niente fa perdere le staffe al genitore quanto le bugie del bambino. Il genitore reagisce alla bugia del figlio con delusione, offesa, rabbia e senso di tradimento. Si sente minacciato nella sua autorità genitoriale e nella possibilità di controllare il comportamento del figlio. Di solito tende a sgridare e punire, senza ricercare le cause che hanno prodotto la bugia. Ma spesso le bugie dei bambini sono un modo per difendersi da qualcosa che li preoccupa o li turba e che non sanno come affrontare.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Perché i bambini mordono?

I bambini che mordono preoccupano i genitori e spaventano gli altri bambini. Ma quale significato si nasconde dietro il morso? E cosa fare?

Di solito ce n'è almeno un paio in ogni sezione del nido e la loro fama viaggia veloce: sono i piccoli "morsicatori folli", bimbetti con una spiccata tendenza ad addentare il vicino. Incubo della mamma, che non sa come scusarsi con la madre della "vittima", nonché dell'educatrice, che suda freddo mentre si appresta alla comunicazione del fattaccio. Anche perché poi le vittime addentate sono quasi sempre le stesse, prese di mira perché più miti e arrendevoli o per le guance particolarmente invitanti...Il morso del bambino desta spesso una certa preoccupazione, ma è importante conoscerne i diversi significati: se fino a una certa età è un comportamento fisiologico e utile, dopo può diventare la spia di un malessere psicologico.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Ci vorrebbe un amico : le prime amicizie dei bambini

Cosa fa scattare l'amicizia tra i bambini piccoli, e come possono i genitori incoraggiare le esperienze sociali?

Fin dalla prima infanzia i bambini mostrano delle preferenze nella scelta dei compagni con cui interagiscono e, a volte, tali preferenze diventano vere e proprie amicizie. I legami di amicizia si possono sviluppare sin dal secondo anno di vita e hanno già quelle caratteristiche di reciprocità, intimità e durata nel tempo che definiscono il concetto di amicizia  nell’età adulta.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Primogenito, secondo o ultimo arrivato: quanto conta l’ordine di nascita

La posizione nell'ordine di nascita influenza non solo il ruolo in famiglia ma anche il carattere. 

Malgrado i tanti elementi in comune, i fratelli sono in genere individui profondamente diversi tra loro. Tra i molti motivi di questa differenza,  una variabile importante è la posizione occupata nell’ordine di nascita. Essere infatti il primogenito, l’ultimo nato o il figlio di mezzo ha un peso determinante non solo nel posto che a ciascuno viene assegnato in famiglia, ma anche nel tipo di relazioni che poi si instaureranno fuori dalla famiglia, con gli amici, il partner, o nel lavoro. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma molti nostri sentimenti e modi di pensare sono influenzati dalla nostra posizione in famiglia. Ogni figlio nasce in un momento diverso della vita dei genitori e a sua volta trasforma le dinamiche familiari; al suo arrivo in un momento o in altro, troverà genitori a un diverso livello di maturità, o in particolari tappe della loro storia personale e di coppia; potrà trovarsi solo o dovrà fare i conti con altri “rivali”. Per questo è impossibile che i figli siano tutti uguali per i genitori, anche se questi lo sostengono, in buona fede, per non fare preferenze che ritengono ingiuste. 

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Gemelli, il bisogno di sentirsi unici

Abituati a condividere tutto, i gemelli hanno particolarmente bisogno di essere riconosciuti come individui distinti e unici.

I gemelli monozigoti, quelli identici, hanno un patrimonio genetico comune che li rende uguali fisicamente e simili anche per alcune caratteristiche psicologiche. I gemelli eterozigoti hanno un codice genetico diverso, ma il fatto di crescere insieme e di fare esperienze molto simili nella stessa famiglia, crea un vissuto comune che li lega molto più di due fratelli di età  diverse. D’altra parte, già nel ventre materno i gemelli vivono ambienti diversi a seconda della loro posizione, e anche quelli monozigoti hanno reazioni diverse agli stessi stimoli. La diversa personalità si evidenzia quindi già prima della nascita e, identici o no, per poter essere sè stessi i gemelli hanno bisogno di essere trattati come individui distinti e unici. Vediamo dunque cosa significa crescere dei gemelli e come garantire un equilibrio tra somiglianza e bisogno di differenziarsi.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

Il disegno della casa e il mondo interno del bambino

Il disegno della casa esprime il mondo interno del bambino. Scopri il significato di segni, forme e colori.

Per tutti i bambini il disegno è un modo spontaneo di esprimere se stessi. Nel disegno lasciano infatti tracce delle loro emozioni, paure, esigenze, che difficilmente possono esprimere a parole, soprattutto quando sono molto piccoli. Saper dare un significato ai loro segni permette  di capire meglio il loro mondo interno, e non a caso l’interpretazione del disegno infantile è proprio uno strumento usato da psicologi e neuropsichiatri infantili per comprendere  meglio lo sviluppo del bambino. L’interpretazione del disegno mantiene alcune regole fondamentali, legate al simbolismo universale, ma va poi differenziata in base all’età e mai considerata in modo rigido; è semplicemente una risorsa in più che, insieme ad altre informazioni, permette di avere spunti di riflessione per comprendere meglio il piccolo. Il disegno della casa, in particolare, rappresenta il modo di vivere del bambino, i rapporti con i genitori e i fratelli, il suo ruolo nella famiglia. Ecco allora alcuni suggerimenti per scoprire il significato dei suoi segni sul foglio.

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20-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

“Non è più il mio bambino!”: genitori alle prese con un adolescente

L'adolescente ha bisogno di ribellarsi ai genitori per diventare un individuo autonomo. Come gestire le sue sfide?

“Non lo riconosco più! Da un giorno all’altro, un’altra persona: sembra di avere un estraneo in casa”. Quello che fino  al giorno prima era un bambino affettuoso e sereno si è trasformato all’improvviso in una cupa presenza  scontrosa; la bambina ingenua e trasparente che confidava tutto alla mamma, d’un tratto si trincera in un silenzio impenetrabile: “Cos’hai?”, “Niente!”, e sparisce in camera sua.

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19-Jun-19 · Sviluppo del bambino e dell'adolescente

"Che paura, non sei la mia mamma!”: l’angoscia dell’ottavo mese

Verso gli otto mesi il bimbo vive una fisiologica fase di timore degli estranei. Ecco i motivi della paura e i suggerimenti per gestirla al meglio.

La cosa può essere un po' imbarazzante. Il piccolino che era stato sempre tranquillo e sorridente con tutti, socievole e simpatico, all'improvviso, a partire dagli 8-9 mesi, fa scenate di puro terrore alla vista della vecchia zia o della collega della mamma, che ignare gli si avvicinano per salutarlo. Pianti inconsolabili, urla belluine. I genitori non sanno come scusarsi con i malcapitati e si lanciano in fantasiose ipotesi interpretative: "Sarà perché hai gli occhiali", "Ah vedrai che fa così perché hai il cappello", "Non ti riconosce perché hai cambiato pettinatura", e varie ed eventuali. Al bimbo spesso si rivolgono dispiaciuti: "Ma perché fai così? Che ti prende ora?". In realtà, questo tipo di paura è ben nota in psicologia infantile: è stata descritta come "angoscia dell'ottavo mese" ed ha una importanza fondamentale. Si tratta infatti di una tappa basilare nello sviluppo del bimbo, sia per l'aspetto relazionale che per quello cognitivo.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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