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05-Oct-24 · Famiglia e genitorialità

Condividere sui social la vita dei propri figli: rischi e implicazioni dello “sharenting”

Pubblicare sui social contenuti che riguardano i propri figli è un'abitudine molto frequente con implicazioni non ancora del tutto conosciute e con potenziali rischi.

Possono essere le foto della nascita, dei compleanni, del primo giorno di scuola, oppure le foto della pagella o il video della recita scolastica. Può trattarsi di foto buffe, o invece di scatti fatti in ospedale durante una malattia. Possono essere i racconti di qualche loro malefatta, o la spiegazione di qualche loro sintomo in un gruppo di mamme o su una pagina pubblica che offre consulenze. Per alcuni, ancor prima della nascita, si tratta dell’immagine della loro ecografia, o dei video della festa con cui i genitori hanno rivelato il loro sesso biologico e il loro nome. Il materiale relativo ai bambini condiviso online dai loro genitori è quantitativamente enorme e copre  ogni ambito di vita di bambini e ragazzi. Una mole di informazioni potenzialmente alla mercé di chiunque, con effetti ancora poco studiati ma indubbiamente da approfondire, viste le molteplici implicazioni psicologiche, pedagogiche, legali.

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13-Jul-24 · Famiglia e genitorialità

Caregiver, un compito gravoso e poco riconosciuto

Chi si occupa dell'assistenza a un familiare malato, disabile o non autosufficiente vive una condizione di stress cronico ed emozioni contrastanti, spesso inespresse.

“Sono più di venti anni che ogni minuto penso solo a mia figlia, mentre la sto lavando, mentre la accarezzo. Certe volte lei mi guarda con gli occhi disperati, e io dico dentro di me…perché non muori?”. È la dolorosa, crudele confessione a cui Nadine, madre e devota caregiver di una ragazza con disabilità nel film “Le chiavi di casa”, si lascia andare  parlando con il protagonista Gianni, anch’egli padre di un ragazzino disabile. Una confessione che  infrange ogni tabù e dà voce ai sentimenti più inconfessabili di chi si trova ad essere caregiver (ovvero chi si occupa di una persona cara malata, disabile o in condizione di non autosufficienza), a ciò che non si vorrebbe vedere, che non si ammette neanche possa esistere. Il pensiero della Nadine del film è estremo e molti caregiver lo rigetterebbero con orrore, ma se tanta disperazione e spietatezza possono essere rari e sfiorare la mente di pochi, sono invece molto comuni altre condizioni e stati d’animo meno intensi ma non meno penosi, con cui i caregiver devono costantemente convivere: frustrazione, stanchezza, impotenza, sensi di colpa, vergogna, rabbia, solitudine, emarginazione, paura del futuro, esaurimento fisico, mancanza di tempo ed energie per sé, difficoltà organizzative, ripercussioni sulla vita relazionale, professionale, sociale.

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29-Jun-24 · Famiglia e genitorialità

Da maltrattati a maltrattanti: perché l’abuso può ripetersi

I genitori maltrattanti hanno spesso anch'essi una storia di abusi alle spalle. Cosa provoca la ripetizione dell'abuso, malgrado il desiderio di essere genitori migliori?

«Perché non si è sforzata di essere diversa? Perché, se anche lei aveva sofferto per le stesse violenze, le ha ripetute su di me?», «Io non sono come lei, io mi sono impegnata per essere una buona madre nonostante la mia storia, perché lei non l’ha fatto?». Nella psicoterapia di adulti che ripercorrono il loro passato di bambini maltrattati dai propri genitori, c’è un passaggio fondamentale ma estremamente penoso. Rendersi conto che, come frequentemente accade, anche i loro genitori abusanti erano stati a loro volta abusati, da una parte permette una possibilità di comprensione di quanto accaduto e di pacificazione e diminuisce la rabbia, dall’altra apre nuovi dolorosi interrogativi: chi riesce a diventare un buon genitore, può recriminare ai propri di non aver fatto altrettanto; altri, non ancora genitori, si chiedono con angoscia se ripeteranno gli stessi errori, se saranno in grado di sfuggire a un destino che sembra ripetersi.

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02-Mar-24 · Famiglia e genitorialità

I confini nella famiglia: perchè sono importanti per la salute psicologica?

I disturbi psicologici di un individuo possono essere il risultato di confini troppo labili o troppo rigidi all'interno della famiglia d'origine.

“Confini”, “sistemi”, “sottosistemi”, “gerarchie generazionali”: sono termini abituali per chi si occupa di terapia familiare, un po’ meno per i non addetti ai lavori. Concetti apparentemente ostici, che però vale la pena approfondire perché sono alla base di buona parte dei disturbi psicologici dell’individuo, e perché ciascuno possa avere uno strumento in più per testare la salute delle proprie relazioni familiari e per, eventualmente, aggiustare il tiro.

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28-Oct-23 · Famiglia e genitorialità

Violenza assistita, le conseguenze sui figli

Assistere agli abusi di un genitore sull'altro comporta gravi conseguenze sui figli minori sul piano fisico, cognitivo, affettivo e sociale.

Negli ultimi anni si è portata con sempre più forza l'attenzione sulla violenza sulle donne, violenza purtroppo diffusa sotto molteplici forme. Un aspetto strettamente collegato alla violenza sulle donne e troppo spesso sottovalutato, riguarda le conseguenze sui figli. Bambini e ragazzi che vivono in famiglie caratterizzate da violenza domestica tra i genitori, sono infatti a loro volta  vittime della cosiddetta “violenza assistita”.

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18-Apr-23 · Famiglia e genitorialità

Perchè i figli non sono tutti uguali

Avere un figlio preferito non significa non amare gli altri figli. Si tratta piuttosto di maggiore sintonia, del tutto normale e comune.

Piuttosto la morte. Nessuno lo ammette neanche sotto tortura, almeno all’inizio: “Io, mai fatto preferenze tra i figli!”, “Ah, per me sono tutti uguali”, “Quello che ho fatto per uno, ho sempre fatto uguale per l’altro”, “Ma per l’amor di Dio, preferirne uno, non si dovrebbe neanche pensarlo!”. Me lo sento ripetere sistematicamente nel mio studio. Nessuno confesserebbe mai una predilezione per un figlio, tanto meno nella stanza di uno psicologo, da cui teme di essere giudicato ed etichettato come genitore buono o cattivo. A meno che non si tratti di un figlio malato o disabile, per cui si sente legittimato a provare un affetto speciale e che percepisce come socialmente più accettabile, un genitore normalmente non ammette neanche con sé stesso di avere preferenze riguardo ai figli. Oppure, non è proprio consapevole di averne. Ma se viene aiutato a riflettere sui propri sentimenti e se viene rassicurato che avere un figlio prediletto è del tutto normale e umano, allora spesso riconosce di avere effettivamente un debole per uno dei figli. Ci sono alcuni studi recenti che lo dimostrano, ma l’esperienza quotidiana di qualunque psicologo poteva confermare già da tempo una realtà palese: la preferenza per i figli esiste e la maggior parte dei genitori alla fine la ammette.

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10-Apr-23 · Famiglia e genitorialità

Accudimento invertito: quando i figli si prendono cura dei genitori

I figli genitorializzati assumono il carico di prendersi cura dei bisogni degli adulti, con gravi conseguenze sul proprio sviluppo.

«Mamma è sempre triste, allora io invece di andare a giocare sto sempre con lei e cerco in tutti i modi di farla ridere», «Babbo quando beve combina parecchi guai, allora io lo controllo sempre e certe volte lo tiro su quando lo trovo che dorme sui marciapiedi», «Babbo è tanto triste da quando è morta mamma, allora io cerco di essere bravissima in tutto, così almeno lui non deve avere altri pensieri», «Tutti mi dicono che anche se ho solo 11 anni ragiono come una donna grande! Ci posso pensare io a mamma, nessun altro la capisce come me».

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11-Mar-23 · Famiglia e genitorialità

Donne pentite della maternità: il tabù più inconfessabile

Sono molte le donne che, potendo tornare indietro, non rifarebbero la scelta di essere madri. Un pentimento vissuto con colpa e oggetto di critiche feroci.

“Amo i miei figli, ma se tornassi indietro, non li rifarei”, “Amo i miei figli, ma è così pesante fare la madre, non mi piace”, “Amo i miei figli, ma se devo essere sincera, ero più felice quando non ero madre”. È il pensiero di tante donne, ma pochissime riescono a confessarlo, a sé stesse e ancora di più ad altri, perché si sentono dei mostri, e in effetti è così che la maggior parte della gente le considera.

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28-Jan-23 · Famiglia e genitorialità

Distacco dalla famiglia: quando diventa difficile separarsi dai genitori

Separarsi emotivamente dalla famiglia di origine significa sentirsi liberi di seguire la propria strada e fare le proprie scelte.

Ognuno di noi si trova, nel corso dell’esistenza, ad affrontare delle tappe fondamentali, dei passaggi evolutivi che hanno un’importanza cruciale. Uno di questi compiti evolutivi è realizzare il distacco dalla propria famiglia di origine. Non si tratta tanto di un allontanamento fisico, quanto di un distacco emotivo e interiore, o meglio di una indipendenza emotiva. Distacco emotivo non significa che non siamo più legati affettivamente ai nostri familiari, ma che abbiamo raggiunto l’individuazione, ovvero siamo diventati individui capaci di scegliere, decidere, vivere in base ai nostri desideri, gusti, progetti, inclinazioni, senza subire l’influenza della nostra famiglia di origine e senza dover necessariamente averne l’approvazione. Il processo che porta a questa posizione di libertà emotiva rispetto alla propria famiglia è detto in psicologia anche “svincolo” o “differenziazione”, per cui siamo in grado di vivere la nostra unicità, di pensare anche diversamente dai nostri genitori e di vederli come persone, come esseri umani con i loro limiti, di trattarli in una relazione matura da adulto ad adulto.

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15-Aug-22 · Famiglia e genitorialità

Fratelli coltelli: i motivi dietro ai conflitti tra fratelli in età adulta

I conflitti tra fratelli o sorelle hanno spesso radici nell'infanzia e possono essere favoriti dal comportamento dei genitori. 

«Per me sei come un fratello», «Per me sei come una sorella», usiamo dire quando vogliamo esprimere a qualcuno il nostro affetto, l’importanza che ha per noi, l’intensità del nostro legame. Utilizziamo perciò il rapporto tra fratelli o sorelle come emblema di un legame forte, fatto di benevolenza, complicità e sostegno reciproco. E in effetti molto spesso il rapporto tra fratelli è questo e molto altro ancora ed è una risorsa che accompagna per tutta la vita, ma in altri casi, per nulla rari, tra fratelli predominano invece astio, rancore, gelosie, competizione, fino a un vero odio, che permangono nell’età adulta. In realtà, quasi la metà degli adulti che hanno fratelli o sorelle sostiene di avere con loro un rapporto conflittuale: una percentuale molto elevata, che contrasta con l’immagine idealizzata che abbiamo del legame fraterno.

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12-Apr-22 · Famiglia e genitorialità

Mamme, il difficile equilibrio tra i bisogni dei figli e i propri

Per molte madri è faticoso trovare un equilibrio tra le esigenze proprie e dei figli senza cadere in preda ad ansie e sensi di colpa.

Rossella mi chiama per fissare un appuntamento per un sostegno psicologico, perché sente che non ce la fa più. Da quando è nata la sua seconda bambina, pochi mesi fa, ha cominciato ad avere attacchi di panico. Lei, che era abituata ad avere tutto sotto controllo e ad essere sempre efficiente, mamma amorevole col primogenito di otto anni, ottima padrona di casa con gli amici, scrupolosa professionista con un incarico prestigioso in una piccola azienda, ora si sente travolta dalla situazione, incapace, nervosa, a volte anche aggressiva con i figli.
Vorrebbe essere aiutata ma sarebbe un’ulteriore conferma della sua incapacità, perciò prova caparbiamente a tornare ai livelli di prestazione precedenti, avvitandosi in una spirale di aspettative, ansia, tentativi infruttuosi, demoralizzazione, da cui non riesce più a uscire.
La condizione di lockdown dovuta al virus Covid-19 ha ulteriormente acuito il suo vissuto di inadeguatezza: trovarsi a dover accudire a tempo pieno anche il figlio maggiore e affiancarlo nella didattica a distanza, è stata l’ennesima richiesta da cui si è sentita travolgere, precipitando in un’angosciante sensazione di impotenza ed esaurimento delle energie.

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12-Mar-22 · Famiglia e genitorialità

Genitori e figli, com'è cambiato il rapporto nel tempo

I genitori di oggi sono maggiormente empatici e vicini ai bisogni dei figli, ma rischiano di perdere autorevolezza.

Le fazioni opposte dei nostalgici e dei progressisti si scontrano abitualmente sui social, anche a colpi di vignette sagaci che enfatizzano la contrapposizione tra modelli educativi attuali e passati: «Se avessi risposto in quel modo a mio padre, starei ancora a contare i denti per terra! E faceva bene, bisogna farsi rispettare», «Ah, allora meglio tornare alle cinghiate sulla schiena? Coi figli bisogna dialogare!», «Ai miei tempi, quello che diceva l’insegnante non si discuteva!», «Ma anche gli insegnanti, però… pretendono troppo dai nostri poveri figli!», e gli esempi sarebbero infiniti.

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17-Jan-22 · Famiglia e genitorialità

Madri, basta essere sufficientemente buone

La madre perfetta non rappresenta un bene per il figlio, che ha invece bisogno di un adulto che mostri come accettare  il limite e l'errore

Nello scegliere l’argomento per l’articolo di questa settimana, ho pensato a diverse donne che incontro in questo periodo nel mio studio, tutte accomunate da uno stesso timore: essere madri sbagliate, inadeguate, non all’altezza.

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23-Aug-20 · Famiglia e genitorialità

Dimenticare un figlio in auto, perchè può accadere a chiunque

Il fenomeno dell'amnesia dissociativa spiega come si arriva a dimenticare il proprio figlio in auto.

In queste giornate di caldo torrido, entrando nell’auto bollente lasciata ore sotto il sole, mi è capitato più volte di pensare a quei bambini che sono morti perché dimenticati dai genitori in macchina. Se stare pochi secondi in quel caldo micidiale è già intollerabile, ho pensato, cosa possono aver vissuto quei bambini intrappolati senza scampo? E cosa possono portarsi dentro i loro genitori? Pensieri così angoscianti da doverli allontanare in fretta dalla mente.

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07-Jul-19 · Famiglia e genitorialità

Mamme, la fatica di lasciar andare

Lasciare andare i figli significa rinunciare al bisogno di trattenerli e di proteggerli. Un passo particolarmente difficile per le mamme...

“In viaggio”  è una bellissima canzone di Fiorella Mannoia. Ogni volta che mi capita di ascoltarla, penso ad alcune mamme che incontro nel mio lavoro e alle loro difficoltà. La canzone è il discorso di una madre a una figlia alla vigilia di una partenza, che è poi il viaggio della vita. Sono le parole di una mamma che sta “lasciando andare”: “Domani partirai/Non ti posso accompagnare/ Sarai sola nel viaggio/ Io non posso venire/ Il tempo sarà lungo/ E la tua strada incerta/ Il calore del mio amore/ Sarà la tua coperta/.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Figlio unico, i miti da sfatare

Il figlio unico viene spesso immaginato viziato, egoista e insicuro, ma non avere fratelli permette anche di sviluppare doti e vantaggi.

Viziato, egoista, prepotente, fragile e insicuro: questo l’identikit del figlio unico che ha imperversato per decenni, soprattutto quando non avere fratelli era una condizione statisticamente anomala ed era ritenuta di per sé una malattia.  Ora che essere figli unici è diventato pressochè la norma nella maggior parte dei paesi occidentali, o ci si rassegna a una vera e propria epidemia, o si può provare a vedere con più attenzione i rischi ma anche i benefici che essere l’unico bambino in famiglia comporta.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Segreti di famiglia: il potere del non detto

Un segreto in famiglia distorce la comunicazione, comporta disagio e confusione, fino a provocare in alcuni membri patologie psichiche o fisiche.

Un segreto di famiglia è un’informazione, relativa ad eventi passati o attuali, conosciuta da alcuni membri della famiglia e tenuta nascosta ad altri. Gli eventi tenuti segreti in genere sono suicidi, paternità biologiche, aborti, malattie mentali, dipendenze, abusi sessuali, fatti criminosi, adozioni. Con i cambiamenti della società, emergono nuove tematiche oggetto di segreto familiare, come il concepimento con fecondazione assistita eterologa.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Figli trascurati, il dolore di non essere visti

I figli trascurati dai genitori portano dentro una sofferenza che spesso si nasconde, da adulti, dietro un apparente distacco.

“Dipinsi un quadro – cielo grigio – e lo mostrai a mia madre. Lei disse ‘Bello, suppongo’. Così ne dipinsi un altro, tenendo il pennello tra i denti, ‘Guarda mamma, senza mani’. E lei disse ‘Suppongo che verrebbe apprezzato da qualcuno che sapesse il modo in cui lo hai dipinto e fosse interessato alla pittura. Io non lo sono’.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Il taglio emotivo: la frattura del legame familiare

Il taglio emotivo avviene quando si chiudono  bruscamente i rapporti con la propria famiglia e  si nega il dolore dietro una ostentata indifferenza.

“I miei genitori? Anni che non li vedo, ma non è un problema, meglio così”, “Con mio fratello non ci parliamo, ognuno per la sua strada, ma non mi manca, sa”, “A sedici anni me ne sono andato di casa, per me i miei sono morti e sto benissimo così”, “Se pensa che io soffra senza di loro si sbaglia di grosso, dottoressa!”. Parole forti che spesso nel mio lavoro sento pronunciare con ostentata sicurezza. Brusche fratture dei legami familiari, strappi dolorosi e prematuri dagli affetti, figli che lasciano casa “sbattendo la porta”. Tagliando ogni legame e frapponendo una distanza geografica, ci si illude di aver conquistato l’indipendenza. Oppure si resta lì, ma il legame si taglia isolandosi emotivamente, con il silenzio, il rifiuto di parlarsi, l’estraniamento tra i membri della famiglia. Ma dietro le parole dure e orgogliose, un grande vuoto e tanto dolore.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Patrigno e matrigna, costruire un buon rapporto con i figli del partner

Patrigno e matrigna devono inserirsi in una famiglia formata, ma senza invadere troppo. Come costruire un buon rapporto coi figli del partner?

Qualche giorno fa mi trovavo in chiesa ad assistere alla prima Comunione di un bel gruppo di bambini. Osservavo la disposizione dei familiari sulle panche: nella prima, subito dietro i bambini, le madri; nella seconda, i padri; dietro, altri personaggi di età variabile non facilmente identificabili. Mentre guardavo, mi chiedevo: quanti patrigni e matrigne – o più correttamente, “terzi genitori”- ci saranno lì in mezzo? Parecchi probabilmente, dato che le famiglie ricomposte sono sempre più numerose. E dove avranno preso posto?  E con quali difficoltà? Ripensavo infatti a tante situazioni viste nel mio lavoro di psicoterapeuta, alla fatica di queste famiglie di ridistribuire ruoli e responsabilità, che più che mai si evidenzia in circostanze come queste, nelle cerimonie, le feste comandate, i compleanni. Conflitti tra gli ex coniugi o tra gli ex e i nuovi partner possono devastare queste occasioni, tra invidie, gelosie, recriminazioni reciproche, pretese di escludere l’uno o l’altro da pranzi e cerimonie. O al contrario, a volte ho visto una collaborazione e una integrazione ammirevoli, una maturità di tutti che consente a questi bambini di avere intorno anche più amore degli altri, perché hanno più persone attente e responsabili che si prendono cura di loro con modi diversi ma che coesistono con serenità, rispetto e arricchimento per tutti.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Sacrificarsi per il figli: genitori che amano troppo

Sacrificarsi per i figli annullando il proprio benessere li carica di un peso troppo grande e non li aiuta a sviluppare rispetto e gratitudine.

C'è una bellissima canzone degli Stadio che ha vinto il Festiva di Sanremo.  Parla di un padre che si rivolge alla figlia ed è una canzone molto toccante. L’ho ascolta con attenzione più volte, nei miei lunghi viaggi in macchina per andare al lavoro, e sebbene mi piaccia molto, ogni volta avverto un piccolo brivido d’inquietudine quando sento quei due versi iniziali: “Un giorno ti dirò/che ho rinunciato alla mia felicità per te”.  Per molte persone una frase così rappresenta la massima forma di amore da parte di un genitore, l’espressione più alta della generosità verso un figlio, un sacrificio nobile. Pensano che un figlio che si senta dire questo, debba esserne felice e grato. Io invece, ogni volta che la sento, penso alle storie delle persone che incontro nel mio lavoro, e a quante volte l’“amore sacrificale” dei genitori ha portato con sé amarezza, risentimento, delusione, sensi di colpa, oppressione: malessere sia per il genitore, che per il figlio.

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21-Jun-19 · Famiglia e genitorialità

Radici avvelenate, i figli spinti a odiare un genitore

I figli spinti a odiare un genitore perdono parte delle radici. Hanno invece bisogno di portare in salvo qualcosa anche da genitori inadeguati.

“Tuo padre anche oggi non ti ha chiamato: vedi, non gli importa niente di te”, “Tua madre pensa più a uscire con le amiche che a controllarti i compiti”, “Per fortuna tu somigli a me, e non a quel delinquente di tuo padre”, “Mamma invece di venire al tuo saggio ha preferito andare in vacanza col suo nuovo fidanzato”, “I tuoi genitori neanche ti volevano! Se non ci fossimo io e il nonno…”.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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