«Non riesco a dire di no anche se non mi va di fare qualcosa, perché vorrei accontentare tutti»; «Mio marito dice che sono insopportabile perché se voglio qualcosa urlo e insulto finchè non la ottengo»; «Quando mi fanno arrabbiare non riesco a rispondere a tono, però poi mi vendico di nascosto con qualche dispetto». Sono tre stili comunicativi diversi, rispettivamente lo stile passivo, lo stile aggressivo e lo stile passivo-aggressivo. Sono modalità con cui le persone gestiscono la rabbia, o cercano di ottenere ciò che desiderano, o di sottrarsi a richieste che non gradiscono. Tutte e tre, se adottate costantemente, sono però disfunzionali perché comportano degli svantaggi per sé o per la relazione con l’altro, mentre c’è una modalità più utile che garantisce non solo il benessere personale, ma anche un buon grado di civiltà nei rapporti con gli altri: l’assertività.
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13-Jul-24 · Comunicazione e relazione interpersonale
Invalidazione emotiva, cos’è e perché può essere pericolosa
Invalidare significa ignorare, respingere o minimizzare pensieri, sentimenti e comportamenti di un'altra persona.
“Stai esagerando”, “Sono solo tue fissazioni”, “Non devi essere triste”, “Sicuramente hai frainteso”: a tutti sarà capitato di sentirsi dire o di pronunciare espressioni simili. Sono tutti esempi di invalidazione emotiva, ovvero l’atto di respingere o rifiutare pensieri e sentimenti di qualcun altro. L’invalidazione può concretizzarsi nell’ ignorare, minimizzare, accusare di esagerare, punire il soggetto per quello che prova o che pensa. Invalidare significa negare la verità di ciò che la persona percepisce (“Non è come dici”, “Ti sbagli”), attribuire i suoi stati interni a qualche suo problema (“Sei tu che sei ipersensibile”, “Te la prendi per nulla!”, “Sono solo tue paranoie”) o attribuirle ciò che non pensa e non prova (“Tu in realtà non intendevi dire quello che hai detto”, “Tu lo hai fatto apposta!”, “Non lo ammetti ma io so che sei arrabbiato”, o al contrario, “Dici che sei arrabbiato ma io so che non è così”), o non accettare e valorizzare i suoi gusti o le sue attitudini (“Che vuoi capirne, tu!”, “Sei troppo immaturo per scegliere”, “Ti piacciono solo passatempi stupidi”).