«Non riesco a dire di no anche se non mi va di fare qualcosa, perché vorrei accontentare tutti»; «Mio marito dice che sono insopportabile perché se voglio qualcosa urlo e insulto finchè non la ottengo»; «Quando mi fanno arrabbiare non riesco a rispondere a tono, però poi mi vendico di nascosto con qualche dispetto». Sono tre stili comunicativi diversi, rispettivamente lo stile passivo, lo stile aggressivo e lo stile passivo-aggressivo. Sono modalità con cui le persone gestiscono la rabbia, o cercano di ottenere ciò che desiderano, o di sottrarsi a richieste che non gradiscono. Tutte e tre, se adottate costantemente, sono però disfunzionali perché comportano degli svantaggi per sé o per la relazione con l’altro, mentre c’è una modalità più utile che garantisce non solo il benessere personale, ma anche un buon grado di civiltà nei rapporti con gli altri: l’assertività.

25-Apr-22 · Comunicazione e relazione interpersonale
"Da te non me lo aspettavo!": la reazione degli altri al cambiamento
Il cambiamento personale suscita negli altri stupore, delusione o preoccupazione. In ogni caso, destabilizza l'equilibrio precedente della relazione.
È una frase che molti di noi si sono sentiti dire almeno una volta nella vita: «Da te non me lo aspettavo!», eventualmente corredata anche da «Sei cambiato/a!» e «Ma come, proprio tu…». Suscita dentro di noi quasi sempre emozioni sgradevoli: dispiacere, senso di colpa, vergogna, mortificazione, paura di aver deluso le aspettative, rabbia.