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27-Jul-24 · Comunicazione e relazione interpersonale

Quanto e perché mentiamo sui social network

Le bugie sui social network sono molto frequenti e mirano soprattutto a dare una migliore immagine di se stessi agli altri.

Dai ritocchi sull’età, alle esperienze lavorative fasulle, fino alle foto di vacanze completamente inventate, le bugie più o meno fantasiose sui social sono una pratica molto comune. Mentire su Facebook, ad esempio, è un’abitudine molto diffusa: due terzi degli utenti ammettono di alterare le informazioni che presentano agli altri sui propri profili.  Alcuni costruiscono a suon di bugie e abbellimenti vari  un’immagine di sé talmente diversa dalla realtà, da arrivare a confondersi e non ricordarsi più, poco tempo dopo, che cosa sia vero e cosa falso di ciò che hanno messo in vetrina.

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13-Jul-24 · Comunicazione e relazione interpersonale

Invalidazione emotiva, cos’è e perché può essere pericolosa

Invalidare significa ignorare, respingere o minimizzare pensieri, sentimenti e comportamenti di un'altra persona. 

“Stai esagerando”, “Sono solo tue fissazioni”, “Non devi essere triste”, “Sicuramente hai frainteso”: a tutti sarà capitato di sentirsi dire o di pronunciare espressioni simili. Sono tutti esempi di invalidazione emotiva, ovvero l’atto di respingere o rifiutare pensieri e sentimenti di qualcun altro. L’invalidazione può concretizzarsi nell’ ignorare, minimizzare, accusare di esagerare, punire il soggetto per quello che prova o che pensa. Invalidare significa  negare la verità di ciò che la persona percepisce (“Non è come dici”, “Ti sbagli”), attribuire i suoi stati interni a qualche suo problema (“Sei tu che sei ipersensibile”, “Te la prendi per nulla!”, “Sono solo tue paranoie”) o attribuirle ciò che non pensa e non prova (“Tu in realtà non intendevi dire quello che hai detto”, “Tu lo hai fatto apposta!”, “Non lo ammetti ma io so che sei arrabbiato”, o al contrario, “Dici che sei arrabbiato  ma io so che non è così”), o non accettare e valorizzare i suoi gusti o le sue attitudini (“Che vuoi capirne, tu!”, “Sei troppo immaturo per scegliere”, “Ti piacciono solo passatempi stupidi”).

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13-Apr-24 · Comunicazione e relazione interpersonale

Psicologia dell’odio online: chi sono gli hater e come affrontarli

Psicologia degli hater e come comportarsi di fronte a un attacco

“Hater”, letteralmente “colui che odia”; “hate speech”, letteralmente “discorso d’odio”, tradotto anche come “incitamento all’odio”. Sono fenomeni nati con l’avvento dei social network, che hanno involontariamente  permessoe promosso l’insorgenza e la diffusione su larga scala di comportamenti di “aggressione elettronica”.  Con “hate speech” si intende qualsiasi espressione contenente insulti, offese, dichiarazioni di intolleranza verso un singolo o un gruppo. Inizialmente veniva inteso in termini di odio razziale, xenofobia, antisemitismo, ma nel tempo la sensibilità sul tema si è ampliata a comprendere anche altre bersagli, come le minoranze religiose, i disabili, gli anziani, le donne, le persone LGBT. Gli hater sono quindi utenti presenti sui social network che aggrediscono, diffamano, ingiuriano altri utenti, con commenti brutali e crudeli apparentemente senza uno scopo preciso se non quello di provocare reazioni.

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11-Mar-23 · Comunicazione e relazione interpersonale

Come comportarsi con le persone prepotenti

Di fronte a una persona prepotente, meglio contrattaccare o lasciar correre? Alcuni suggerimenti e strategie

«Non ne posso più di subire la sua arroganza!», «Come posso farlo smettere?», «Voglio dirgliene quattro una volta per tutte!», «Qualcuno deve rimetterlo al suo posto, non è giusto comportarsi così», «Me la prendo con me stesso, perché subisco e non riesco a reagire come vorrei». Si tratta di un problema molto comune e ricorrente nelle sedute di  psicoterapia: le sgradevoli interazioni con gli individui prepotenti e arroganti, e soprattutto la frustrazione, la rabbia e il senso di impotenza che ne derivano. Soprattutto per le persone tendenzialmente miti, sensibili e timide può essere molto stressante doversi relazionare con questi soggetti, senza rischiare di restarne schiacciate. In particolare, oltre alle emozioni sgradevoli suscitate dall’atteggiamento prepotente, sperimentano molto spesso un senso di inadeguatezza e il biasimo verso sé stesse per non essere in grado di “tenere testa” all’interlocutore arrogante, nonché la convinzione di essere deboli o codarde se preferiscono eludere lo scontro con il prepotente.

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14-Oct-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

Donna e uomo, due modi diversi di comunicare

I diversi modi con cui donne e uomini comunicano, vivono i problemi e reagiscono ad essi, possono portare a fraintendimenti e conflitti.

“Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”, recita il titolo di un bestseller dello psicosessuologo statunitense John Gray. Il riferimento a due pianeti diversi è calzante per sottolineare le differenze tra i due sessi nel modo di comunicare, di percepire i problemi e di affrontarli, differenze che possono portare a incomprensioni e contrasti.

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29-Sep-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

La paura di parlare in pubblico: da cosa deriva e come gestirla

La paura di parlare in pubblico deriva da un rigido giudizio interiore su se stessi e da convinzioni distorte su come si dovrebbe apparire.

La paura di parlare in pubblico è così diffusa da riguardare, nei suoi diversi gradi, la maggior parte della popolazione. Se per alcuni si tratta di una leggera esitazione, per altri diventa un vero disturbo inquadrabile tra i disturbi d’ansia, con una serie di sintomi che si presentano qualora si dovesse prendere la parola davanti ad altre persone: tachicardia, sudorazione, rossore, disturbi gastro-intestinali, vertigini, nausea, voce tremula, respiro affannoso.

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06-Jul-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

Può esistere vera amicizia tra uomo e donna?

L'amicizia disinteressata tra uomo e donna esiste, ma in molti altri casi almeno uno dei due vorrebbe andare oltre.

«Sto in ansia se il mio ragazzo va a cena con la sue amiche, quelle sicuramente ci provano!», «Mia moglie è paranoica, non capisce che non ho nessun secondo fine verso le mie amiche donne», «Ho un amico carissimo dall’infanzia, ora mi ha confessato di essere stato sempre innamorato di me e io mi trovo in difficoltà», «Secondo lei, dottoressa, può esistere l’amicizia tra un uomo e una donna?».

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06-Jun-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

Paura del giudizio degli altri: due strategie per gestirla e superarla

Osservare attentamente il comportamento degli altri e riconnettersi coi propri valori sono due strategie per superare la paura del giudizio. 

Quasi tutti i miei pazienti, al di là della problematica per cui chiedono aiuto, riportano il problema del confronto con gli altri e della paura del loro giudizio. Il timore del giudizio degli altri sembra essere una caratteristica propria della specie umana, forse con il fine evolutivo di evitare che il nostro comportamento devii eccessivamente dalle norme del gruppo. Una sua utilità sociale spiegherebbe come mai sia praticamente ubiquitario, presente anche nei più insospettabili, in chi apparentemente vediamo molto sicuro di sé e in chi ci aspetteremmo ne fosse immune, perchè magari in possesso di capacità, doti o qualità che riteniamo invidiabili.

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29-May-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

Emoj ed emoticon, cosa comunicano di noi?

Che effetto produciamo sugli altri e cosa comunichiamo di noi scegliendo alcuni simboli e non altri?

Le faccine sorridenti sono quelle più usate in assoluto, seguite dalle faccine tristi, dai baci e dai gesti con le mani. Emoji ed emoticon fanno ormai così tanto parte della nostra quotidianità (più del 90% delle persone le usa abitualmente), che quando riceviamo un messaggio che non le contiene, tendiamo a pensare che l’interlocutore sia arrabbiato o che ci sia comunque qualcosa che non va.

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25-Apr-22 · Comunicazione e relazione interpersonale

"Da te non me lo aspettavo!": la reazione degli altri al cambiamento

Il cambiamento personale suscita  negli altri stupore, delusione o preoccupazione. In ogni caso, destabilizza l'equilibrio precedente della relazione.

È una frase che molti di noi si sono sentiti dire almeno una volta nella vita: «Da te non me lo aspettavo!», eventualmente corredata anche da «Sei cambiato/a!» e «Ma come, proprio tu…». Suscita dentro di noi quasi sempre emozioni sgradevoli: dispiacere, senso di colpa, vergogna, mortificazione, paura di aver deluso le aspettative, rabbia.

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26-Dec-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

Empatia, come trovare la giusta distanza

Essere troppo empatici porta a sovraccaricarsi del dolore altrui. Come diventare consapevoli del proprio coinvolgimento e regolarlo.

Nell’articolo precedente abbiamo visto come l’empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni degli altri e percepirne pensieri e stati d’animo, sia una capacità fondamentale nelle relazioni, ma rischi di diventare controproducente se portata all’eccesso. Essere troppo empatici può portare infatti ad essere sopraffatti dalle emozioni altrui, perdendo anche la capacità di essere di aiuto.

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20-Nov-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

Empatia, quando è troppa può diventare un problema

L'empatia permette di mettersi nei panni degli altri e facilita la relazione, ma se eccessiva mette a rischio il proprio equilibrio emotivo.

È un termine molto utilizzato negli ultimi anni, sempre con una forte connotazione positiva: «Ci vuole più empatia nei rapporti con gli altri», «Mi piace, è una persona empatica che sa ascoltare», «Per aiutare gli altri devi sviluppare l’empatia». L’empatia è percepita come qualcosa di desiderabile e che “più ce n’è, meglio è”.

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30-Oct-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

Come reagire alle domande invadenti e inopportune

Come reagire a domande indiscrete? Ciascuno deve trovare il proprio modo, anche in base alle circostanze, allo stato d’animo del momento, al tipo di rapporto con l’interlocutore.

In un articolo precedente mi ero occupata dei motivi per cui molte persone fanno domande o commenti inopportuni, invadenti e privi di sensibilità, mettendo a disagio e in difficoltà l’interlocutore, soprattutto quando quest’ultimo si trova in situazioni di sofferenza che vengono ulteriormente sottolineate e rimarcate da certe domande.

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17-Oct-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

Perchè le persone fanno domande inopportune?

A molti succede di ricevere domande fuori luogo che mettono a disagio. Ma cosa porta le persone ad essere tanto invadenti o insensibili?

«Ma perché? Perché devo sopportare anche questo? Perché le persone non si fanno i fatti propri?». Non c’è giorno che io non senta queste parole pronunciate dai miei pazienti, non c’è giorno che non ci troviamo ad affrontare il problema delle domande e dei commenti inopportuni o invadenti di qualche conoscente, amico, estraneo.

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21-Sep-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

Le 12 barriere della comunicazione

Ci sono frasi e comportamenti che usiamo quotidianamente e che ostacolano la comunicazione e l'ascolto. Lo psicologo Thomas Gordon ne ha individuate 12.

Le barriere della comunicazione, concetto elaborato dallo psicologo americano Thomas Gordon, sono frasi e comportamenti che utilizziamo abitualmente e che ostacolano la comunicazione, rallentandola o bloccandola e provocando nell’altro chiusura o allontanamento.

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17-Jul-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

"Ho Whatsapp, dunque esisto": effetti della messaggistica sulle relazioni

La messaggistica istantanea offre indubbi vantaggi, ma alimenta pretesa e sospetto e distorce la comunicazione

Ultimamente, per una ventina di giorni non ho potuto utilizzare Whatsapp, né la rubrica telefonica. Per una fortuita coincidenza, nello stesso periodo sono anche rimasta qualche giorno reclusa in casa per malattia. Nell’isolamento quasi totale, ho avuto modo di apprezzare l’insolita pace da santi in assenza delle continue notifiche dei messaggi. Ma ero, ahimè, beatamente ignara dell’inferno che nel frattempo si stava scatenando sul mio Whatsapp e che mi avrebbe puntualmente assalito appena reinstallata l’applicazione: una mitragliata di messaggi, la maggior parte indispettiti dalla mia mancata risposta, offesi dalla mia maleducazione, delusi dalla mia scorrettezza professionale! Dico io, mi mandi un messaggio, vuoi controllare se l’ho letto? Vedi che c’è ancora una spunta sola dopo parecchio tempo…se è importante, vuoi provare a fare quella vecchia cosa superata, quella roba lì, che facevamo tutti una volta: una telefonata? Vuoi pensare che potrei non poter rispondere? Che potrebbe anche essermi accaduto qualcosa di grave? No, vai a pensare che ti ho bloccato, senza nessuna ragione plausibile.

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01-May-21 · Comunicazione e relazione interpersonale

La prima impressione è quella giusta?

Ci bastano pochi secondi per formarci un giudizio di una persona che non conosciamo, con un processo inconscio rapido ma anche inaccurato.

Pochi secondi, a volte persino un decimo di secondo: è il tempo che impieghiamo per dare un giudizio di una persona che non conosciamo, su aspetti anche molto importanti come l’onestà o l’affidabilità. Caratteristiche che richiederebbero un’analisi complessa e approfondita, vengono valutate con estrema rapidità: in meno di un secondo decidiamo se quella persona mai vista sia simpatica, responsabile, espansiva, competente, oppure timida, o disonesta. E non solo: da questa prima impressione dipenderanno il futuro della relazione e le decisioni che prenderemo.

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23-Aug-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Mascherine, l'effetto sui rapporti sociali

Con il volto coperto dalle mascherine diventa difficile comunicare, ma impariamo ad affinare attenzione e ascolto.

Peggio che maneggiare la dinamite. Se c’è una parola “calda” che in questo momento ha il potere di incendiare gli animi è senza dubbio “mascherina”. Basta pronunciarla per scatenare reazioni imprevedibili e innescare scontri feroci tra i più prudenti e rispettosi delle regole e gli insofferenti che reclamano il diritto di liberarsene.

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23-Aug-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

"Bisogna passarci, per capirlo", non sempre è vero

Si pensa erroneamente che aver vissuto una certa esperienza renda automaticamente capaci di capire e aiutare altri con lo stesso problema.

«Solo se lo vivi sulla tua pelle puoi capirlo»; «Se non ci passi, non puoi capire»; «Che ne sai tu, che non ci sei passato?»; «Mi ha compreso perfettamente, si vede che anche lui l’ha vissuto», o, al contrario, «Mi ascoltava in modo freddo…si vede proprio che non ha mai passato quel che passo io». Quante volte sento dire frasi come queste, soprattutto nel mio lavoro negli ospedali, dove incontro persone che fronteggiano stress molto intensi come malattie gravi o lutti.

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12-Jun-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Non esitare ad...esitare!

La nostra cultura premia chi agisce rapido, sicuro e senza esitazioni. Ma esitare significa anche prendersi il tempo che serve.

Quando di una persona si dice che ha fatto qualcosa “senza alcuna esitazione”, o che “non ha avuto un attimo di esitazione”, di solito si intende dare una connotazione positiva a quell’assenza di esitazione: un modo per sottolineare la sicurezza, la convinzione, il coraggio, la rapidità, a volte anche l’eroismo. Al contrario, a qualcuno che “esita” si attribuiscono in genere insicurezza, incertezza, timore, viltà, incompetenza, dubbio, timidezza.

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12-Jun-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Il gioco del silenzio: esercitarsi a stare in ascolto

Esercitarsi al silenzio permette di allenare l'autocontrollo, l'osservazione e il rispetto dell'altro.

Mai come in questi giorni di fermento politico, in cui assisto – soprattutto sui social – a scontri che definirei barbarici tra opposte fazioni, a colpi di offese, insulti, opinioni urlate, sfoggi di saccenza  di ampiezza proporzionale ai relativi  baratri di ignoranza, mai come in questi giorni, dicevo, ho desiderato il silenzio. Quanto ci farebbe bene esercitarci col vecchio gioco del silenzio, ho pensato più volte. Il gioco originale, però.

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12-Jun-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Il gioco dei complimenti: creare un buon clima di lavoro

Sentirsi apprezzati per il proprio lavoro aumenta la motivazione e l'efficienza e migliora il clima del gruppo.

“Cerca di trovare quanto di meglio c’è in una persona, e diglielo. Tutti abbiamo bisogno di questo stimolo: ogni volta che il mio lavoro è lodato, io divento più umile, perché non mi sento ignorato o indesiderato. Tutti possiedono qualcosa che merita di essere lodato. Le lodi significano comprensione. Siamo degli eccellenti esseri umani nel nostro intimo, e nessuno è migliore di altri. Impara a vedere la grandezza del tuo prossimo, e vedrai anche la tua” (K.Gibran).

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31-May-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Quelli che devono sempre contestare tutto

I bastian contrari sono quelli che devono sempre contrapporsi alla maggioranza. Cosa li spinge a contestare tutto?

Ormai ho capito che sono un fenomeno inevitabile e ineliminabile e mi sono rassegnata a metterne in conto almeno uno o due ogni volta che faccio un incontro pubblico, una conferenza, o una formazione di gruppo. Anzi, dopo anni di allenamento ora riesco quasi sempre a individuarli già prima che aprano bocca o addirittura prima che la apra io, in base alla mimica e altri segnali non verbali. Parlo di quelli che devono sempre prendere la parola per controbattere, polemizzare, rimarcare una differenza, portare l’esempio che contraddice. Osservazioni e obiezioni sono legittime e, anzi, possono essere un contributo che arricchisce se fatte con un criterio, ma alcune persone le fanno in maniera aspecifica, sistematica, a prescindere dal contenuto: se tu dici A, loro dicono «No, è B», se tu dici B, loro ribattono «No, è A». Sono quelli che potremmo definire “bastian contrari”, che tendono in modo generalizzato a opporsi alle opinioni e agli atteggiamenti della maggioranza.

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31-May-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Quelli che non si lamentano mai

Sono ammirati dagli altri per la loro forza, ma non concedersi mai un lamento non fa bene alla salute psichica e alle relazioni.

Hanno sempre il sorriso sulle labbra, ascoltano pazientemente i guai degli altri mettendo da parte i propri, sopportano sofferenze e anche il dolore fisico senza mai lamentarsi, arrabbiarsi, sbottare. Ne vedo molti anche tra i pazienti oncologici con cui lavoro, che pure avrebbero diversi, legittimi motivi per lamentarsi. Gli altri dicono di loro con ammirazione: «È eccezionale, che forza! Mai un lamento anche nei momenti più difficili!». Un atteggiamento interpretato quindi come segno di grande forza interiore e solidità, quasi eroico e da portare ad esempio.

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31-Mar-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Comunicazione passivo-aggressiva: la rabbia nascosta

Le persone che usano strategie passivo-aggressive esprimono la rabbia in modo non diretto e franco, ma larvato e ambiguo.

Bisogna ammetterlo, noi donne siamo maestre in questo genere di comunicazione: lui ci chiede ingenuamente «Cos’hai?», percependo dai nostri segnali non verbali che qualcosa evidentemente non va, e noi rispondiamo «Niente!», con una faccia torva e un tono astioso manco volessimo ammazzare qualcuno. È una comunicazione passivo-aggressiva, che, appunto, non dice direttamente, non esprime la rabbia o il disappunto in modo diretto e franco, ma lo fa con strategie più larvate, ambigue e subdole. A parole la rabbia viene negata («Arrabbiato io? Ma no, ma ti pare…»), per poi essere espressa attraverso comportamenti che colpiscono, infastidiscono o danneggiano l’altro in modo indiretto o nascosto. In questo modo, si può colpire l’altro senza fare apparentemente nulla.

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31-Mar-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Comunicazione assertiva: nè sottomessi, nè prepotenti

La persona assertiva sa esprimere emozioni e opinioni in modo chiaro ed efficace senza offendere o aggredire l’interlocutore e senza subire passivamente.

«Non riesco a dire di no anche se non mi va di fare qualcosa, perché vorrei accontentare tutti»; «Mio marito dice che sono insopportabile perché se voglio qualcosa urlo e insulto finchè non la ottengo»; «Quando mi fanno arrabbiare non riesco a rispondere a tono, però poi mi vendico di nascosto con qualche dispetto». Sono tre stili comunicativi diversi, rispettivamente lo stile passivo, lo stile aggressivo e lo stile passivo-aggressivo. Sono modalità con cui le persone gestiscono la rabbia, o cercano di ottenere ciò che desiderano, o di sottrarsi a richieste che non gradiscono. Tutte e tre, se adottate costantemente, sono però disfunzionali perché comportano degli svantaggi per sé o per la relazione con l’altro, mentre c’è una modalità più utile che garantisce non solo il benessere personale, ma anche un buon grado di civiltà nei rapporti con gli altri: l’assertività.

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31-Mar-20 · Comunicazione e relazione interpersonale

Il "messaggio- io": come dire ciò che ci disturba

Con la tecnica comunicativa del Messaggio Io possiamo esprimere i nostri bisogni in prima persona senza far sentire l'interlocutore colpevolizzato.

«Non so come dirgli che il suo comportamento mi dà fastidio, ho paura di offenderlo e allora sto zitta»; «Quando gli chiedo di cambiare comportamento si arrabbia e finiamo sempre per litigare»; «Io glielo dico, ma tanto continua  a fare come gli pare»: sono alcuni esempi in cui uno è infastidito da un comportamento di un altro e vorrebbe farlo cessare, ma la comunicazione è inefficace. Di solito accade che chi si lamenta lo fa in un modo che all’altro arriva come un’accusa, un giudizio, scatenando un atteggiamento di difesa o di contrattacco che porta a una chiusura o a un’escalation del conflitto.

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

Linguaggio del corpo: come interpretarlo?

Sicurezza o disagio, attrazione, bugie: il comportamento non verbale sfugge al nostro controllo e rivela molto di noi.

La prima impressione che ci formiamo di fronte a una persona dipende per il 60-80% dal suo comportamento non verbale. Al di là di quanto ci possa dire a parole, infatti, la nostra attenzione coglie  tutta una serie di segnali come tono della voce, gesti, postura, distanza, mimica. A volte percepiamo che l’altro ci sta mentendo, oppure che è attratto da noi, anche se non sapremmo dire precisamente perché: è un processo che avviene in gran parte inconsapevolmente.

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

Lui e lei, due lingue diverse

Uomo e donna hanno modi molto diversi per affrontare problemi, dimostrare affetto, chiedere aiuto. Le differenze possono provocare incomprensioni e conflitto.

Tipiche espressioni femminili che irritano un uomo: «Vai troppo forte, rallenta», «Perché non ti fermi a chiedere informazioni a qualcuno?», «Non parliamo mai!», «Che cos’hai?»…

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

Stammi a sentire! Come imparare la difficile arte di ascoltare

L' ascolto efficace  prevede accorgimenti per migliorare il contatto con l’altro, farlo sentire compreso e aiutarlo a trovare da solo una soluzione.

“Dio ci ha dato una sola bocca e due orecchie per ascoltare almeno il doppio di quanto diciamo”: questo eloquente proverbio sintetizza in modo efficace l’importanza dell’ascolto nella comunicazione. Tutti crediamo di essere bravi ascoltatori: in fondo, che ci vuole ad ascoltare? Sembra una faccenda senz’altro più semplice che parlare. Nella realtà le cose non vanno proprio così, basta pensare a quante volte sentiamo la lamentela «Nessuno mi ascolta!» . Quando siamo noi ad aver bisogno di essere ascoltati, ci accorgiamo di quanto siano rare le persone davvero in grado di farci sentire accolti e rispettati. Perché l’ascolto dell’altro è un’arte difficile e  non è semplicemente sentire: chi parla deve avvertire la percezione di essere incoraggiato, compreso, non giudicato.

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

Le frasi da non dire se vuoi essere d’aiuto

Molte frasi  che usiamo per consolare gli altri non solo non sono d’aiuto, ma finiscono anche per irritare o ferire. Ecco le peggiori!

Quando qualcuno ci parla di un suo problema, ci racconta le sue preoccupazioni o si sfoga con noi piangendo, siamo di solito portati a intervenire, a dire qualcosa per cercare di consolare, incoraggiare o dare una soluzione. Lo facciamo spinti dalle migliori intenzioni e da un interesse autentico. Tuttavia, molte delle espressioni che abitualmente pronunciamo in queste occasioni non solo non sono d’aiuto, ma finiscono per fare sentire l’altro non ascoltato, poco compreso, o addirittura lo irritano.

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

«Non ditemi di essere forte!»: il diritto alla fragilità

Nei momenti di stress e dolore la nostra debolezza ha bisogno di esprimersi e le emozioni devono defluire. Essere forti a tutti i costi non serve.

«Tutti mi dicono ‘Tu sei forte, vedrai che supererai anche questa’». «E che effetto le fa?». «Mi fa arrabbiare! Io vorrei gridare che non è vero, che non sono forte, che sono come tutti e sono stanca, che vorrei un attimo di pace!». Oppure, «Mi dicono ‘Devi essere forte, non puoi lasciarti andare’, ma anche io per una volta vorrei potermi appoggiare a qualcuno, non pensare a niente, essere coccolata come una bambina.». O ancora, «Se mi vedono piangere mi dicono ‘Ma che fai, proprio tu che sei sempre stata una roccia, non voglio vederti così!’». «E questo le è di conforto?». «No, assolutamente: mi fa sentire non compresa e sola».

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26-Jun-19 · Comunicazione e relazione interpersonale

Terremoto, le emozioni su facebook

Emozioni, sfoghi e  riflessioni su facebook mentre la terra trema: il terremoto del centro Italia nel 2016.

«Questa è stata grossa!», «Ma questa di che grado era!?», «Ancoraaaaaa!», «Il telefono non prende. Noi stiamo bene ma il muro è venuto giù»…Pochi minuti fa la scossa di terremoto più forte. Mentre Televideo è ancora fisso su un’imprecisata “Forte scossa nel centro Italia, avvertita anche a Roma” e le linee telefoniche sono saltate, su Facebook  cominciano ad apparire i primi commenti.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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