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23-Nov-24 · Psicologia del benessere

Scrivere a mano, perché ci aiuta a tenere in forma il cervello

Scrivere a mano ha un effetto benefico sulle nostre funzioni cognitive.

Con la diffusione del computer e di altri strumenti elettronici, la scrittura a mano è stata relegata a uno spazio sempre più marginale, se non abbandonata del tutto. Molti di noi, abituati a scrivere quasi sempre su una tastiera, si trovano impacciati e disabituati quando riprendono in mano una penna. La scrittura su tastiera è più chiara e rapida, i segni sono più comprensibili e meno suscettibili di interpretazione, le correzioni possono essere fatte molto più facilmente. Inoltre è innegabilmente comodo poter apportare modifiche, stampare, inviare uno scritto ovunque con un click.

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29-Jun-24 · Psicologia del benessere

Uscire dalla zona di comfort: è davvero sempre un bene?

Viene dipinta come una condizione limitante da superare per essere felici  e avere successo, ma la comfort zone costituisce una base sicura di cui non possiamo fare a meno.

“Esci dalla tua comfort zone!”, “La vita comincia fuori dalla comfort zone”, “Ottieni il successo abbandonando la tua zona di comfort”: da qualche anno, sul web è un pullulare di slogan simili, di imperativi a lasciare la propria “area di sicurezza” – descritta ormai come il male assoluto e il limite da superare per essere felici e realizzati – e di manuali, corsi e seminari con consigli pratici per riuscirci. Il tema della comfort zone è un cavallo di battaglia di tutto il settore che attiene ai life coach, mental coach e guru vari, ovvero figure che parlano di psicologia e danno indicazioni in merito, senza aver studiato psicologia; è molto più raro che uno psicologo si spinga a parlare di comfort zone negli stessi termini riduttivi ed evidenziandone esclusivamente gli aspetti positivi, ovvero distorcendone il significato e diffondendo messaggi dannosi.

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22-Jun-24 · Psicologia del benessere

I motivi dell’autosabotaggio: così ci proteggiamo dal cambiamento

A volte, pur desiderando tanto qualcosa, inconsciamente facciamo in modo di non poterlo raggiungere. Ecco i motivi dietro a questo comportamento.

Può capitare a ognuno di noi. Vorremmo tanto qualcosa, ma poi immancabilmente accade un qualche impedimento che non ci consente di raggiungerlo. Diamo la colpa ad altri, al destino, alla sfortuna, ma se ci riflettiamo in modo più approfondito e onesto, ci accorgiamo che siamo noi stessi a remare contro i nostri progetti e a farli naufragare. L’autosabotaggio è l’insieme delle azioni che mettiamo in atto, in modo più o meno consapevole, e che ostacolano il raggiungimento dei nostri obiettivi. Questo può accadere nelle relazioni, nel lavoro, nella salute e così via, in tutti gli ambiti della nostra vita: possiamo autosabotarci, ad esempio,  mandando all’aria opportunità professionali, o procrastinando una dieta necessaria per la nostra salute, o ancora scartando tutti i potenziali partner con cui potremmo costruire una relazione soddisfacente.

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22-Jun-24 · Psicologia del benessere

Metabolizzare cambiamenti e perdite, perché ci occorre tanto tempo?

Eventi stressanti e cambiamenti richiedono un tempo di elaborazione molto lungo che tendiamo a sottostimare.

«Quanto tempo ci vorrà ancora?», «Perché sto ancora così male?», «Mi arrabbio con me stesso perchè ancora penso a lei che mi ha lasciato!», «Ormai sono sei mesi che ho dovuto cambiare lavoro e ancora non mi va giù, non è normale», «A quest’ora dovrei aver dimenticato», «Mia madre è morta quattro mesi fa e io ancora non l’ho accettato, non sto reagendo come dovrei»: sono solo alcuni esempi di come percepiamo la dimensione del tempo quando ci troviamo a vivere e attraversare eventi stressanti, cambiamenti, perdite, lutti, qualunque situazione che abbia determinato un’attivazione emotiva significativa o in cui si siano investite energie.

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27-Apr-24 · Psicologia del benessere

Rilassamento e meditazione, benèfici ma non per tutti

Sono considerati una panacea per ansia e stress, ma anch'essi presentano controindicazioni ed effetti negativi che occorre conoscere. 

Calmano l’ansia, liberano neurotrasmettitori che migliorano l’umore, riducono gli ormoni dello stress, riducono il dolore, aiutano a raggiungere una migliore consapevolezza. Le tecniche di rilassamento, la meditazione, la mindfulness sono note per i loro effetti benèfici e attualmente vivono un periodo di fulgore: basta digitarne la parola su un motore di ricerca per essere inondati di video, illustrazioni pratiche, esercizi alla portata di tutti.

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24-Mar-24 · Psicologia del benessere

Sindrome del Burnout: quando il lavoro “ti brucia”

“Bruciato”, “Scoppiato”, “Esaurito”: così viene tradotto in italiano il termine “burnout”.  Il burnout è definito come “la sindrome da esaurimento emotivo, da spersonalizzazione e riduzione delle capacità personali, che si manifesta nel lavoro, e in particolare in quelle professioni in cui è implicata la relazione con l’altro, come in quelle di assistenza e cura (gli operatori sanitari, in primis)  ma in generale in tutte quelle che richiedono un contatto frequente con un pubblico. Si tratta quindi di uno stato di esaurimento fisico ed emozionale in risposta alla tensione emotiva cronica del contatto continuo con gli esseri umani, soprattutto se in condizioni di sofferenza.

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02-Mar-24 · Psicologia del benessere

Sano egoismo: quando pensare per sè diventa un bene anche per gli altri

Essere sanamente egoisti ci permette di avere maggiore forza ed energia nel momento in cui vogliamo aiutare gli altri.

«Mi sento in colpa ad essere felice, mentre qui vicino c’è la guerra», «Mi vergogno ad andare in vacanza e divertirmi, pensando che ci sono bambini che stanno morendo», «Ho festeggiato la mia laurea, ma quasi mi sentivo cattiva, sapendo che c’è chi fugge dai bombardamenti»: sono alcuni dei pensieri che ho raccolto dai miei pazienti in questi giorni e che ho sentito pronunciare da più persone, da quando le notizie e le immagini della guerra in Ucraina sono entrate nelle nostre case, portando angoscia, rabbia e, appunto, senso di colpa.

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09-Nov-23 · Psicologia del benessere

Perdonare sè stessi: come imparare a farlo

Perdonare noi stessi per gli errori commessi ci permette di liberare energie per vivere con maggiore pienezza.

Natale, tempo di buoni sentimenti. Mai come in questo periodo siamo indotti a fare i conti  con la qualità delle nostre relazioni affettive, con la soddisfazione che ne traiamo o al contrario con il dispiacere di tensioni, conflitti, conti in sospeso. Ci chiediamo se perdonare torti subiti, se riappacificarci dopo una lite, se provare a superare antichi rancori. E riguardo a noi stessi, invece, ai nostri errori e sensi di colpa, a che punto ci troviamo? “I trattati di pace con sé stessi sono spesso i più difficili da concludere”, recita un aforisma di R.Gary, sottolineando quanto perdonare sé stessi possa essere un’impresa più difficile ancora, che perdonare un altro. D’altra parte, vivere torturandoci nel senso di colpa è una pena sterile che non porta nessun giovamento né a noi, né alle persone a cui  abbiamo, volontariamente o meno, fatto del male.

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09-Nov-23 · Psicologia del benessere

I benefici della mindfulness: 3 semplici esercizi

Questa pratica consiste nel prestare attenzione a quel che accade nel momento presente e apporta numerosi benefici.

Si chiama Mindfulness e la parola può suonare strana a molti e indurre perplessità, ma potremmo più semplicemente tradurla  con “osservare”, “notare”, “dare attenzione”, “essere presenti”. Praticare la Mindfulness significa insomma prestare attenzione al momento presente, con apertura e curiosità, ovvero portare la consapevolezza sull’esperienza diretta che viviamo al momento, piuttosto che essere altrove con le mente come spesso ci accade, catturati dai nostri pensieri e ragionamenti.

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28-Oct-23 · Psicologia del benessere

Stare meglio con un libro: otto benefici della lettura

Leggere tiene il cervello allenato, allontana lo stress, rende empatici e prepara ad affrontare situazioni problematiche.

Un’attività alla portata di tutti e benefica per la salute fisica e mentale. Leggere libri fa bene: ogni appassionato lettore lo sa per esperienza, ma anche la scienza conferma i numerosi vantaggi  di questa buona abitudine sul corpo e sulla mente. Dedicare del tempo alla lettura, anche solo pochi minuti al giorno, rappresenta un modo per prendersi cura di sé. Perché immergersi in un libro ha effetti così positivi? I motivi sono diversi:

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17-Aug-23 · Psicologia del benessere

"Posso" invece che "Devo": il potere delle parole che usiamo con noi stessi

Le parole che usiamo nel nostro dialogo interiore hanno un grande potere: scegliamole con cura.

È la mia parola preferita, poche lettere ma un mondo di significati: “Posso”. Trovo che sia allo stesso tempo il più utile strumento e il più ambito risultato di una psicoterapia. “Posso” significa libertà di scegliere, consapevolezza del limite e della capacità al tempo stesso, responsabilità personale, flessibilità. Restituisce alle persone un potere e un controllo sulla propria vita e permette di uscire da schemi rigidi e disfunzionali.

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05-Jun-23 · Psicologia del benessere

Scrivere per stare meglio

Mettere nero su bianco quello che ci turba rappresenta un'utile strategia per alleviare la sofferenza e gestire meglio i problemi.

“Scrivere sulle cose mi ha permesso di sopportarle”, recita un aforisma di Charles Bukoski, scrittore e poeta dalla vita travagliata che traspare senza troppi filtri dalle sue opere. Scrivere può dunque essere un modo con cui alleviamo i dolori, sfoghiamo le emozioni sgradevoli, rielaboriamo quanto ci accade. A molti succede di sentirsi meglio dopo aver messo nero su bianco ciò che provano o il racconto di qualcosa che li ha turbati. Non è necessario avere particolari abilità di scrittura e non occorre neanche fare attenzione alla grammatica, anche perché lo scritto di solito rimane a noi e, anzi, a volte proprio il fatto di gettarlo via è ulteriormente liberatorio. Si tratta quindi di una strategia alla portata di tutti che può dare molteplici benefici.

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05-Jun-23 · Psicologia del benessere

Sogni nel cassetto, cosa ci impedisce di realizzarli?

I nostri sogni possono restare irrealizzati per diversi motivi, alcuni dei quali totalmente inconsapevoli.

I sogni sono la stella cometa verso cui muovere i nostri passi. Eppure, quasi sempre ci fermiamo, rinunciamo perché costretti o perché scoraggiati, oppure non siamo consapevoli di quale sia il nostro sogno. Tant’è che è stata istituita anche una giornata mondiale (la Giornata dei Sogni, che si celebra il 25 settembre) con l’intento di motivare e ispirare le persone a coltivare e realizzare i propri sogni, apportando un beneficio a sé stessi e alla comunità. Per spronarci ad andare avanti con i nostri sogni.

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29-May-23 · Psicologia del benessere

Accettazione: smettere di lottare contro ciò che non si può cambiare

Accettare significa smettere di sprecare energie in quello che non possiamo cambiare.

Il tema dell’accettazione occupa un posto di rilievo tra i concetti della psicologia e ricorre frequentemente tra le problematiche di chi chiede un aiuto psicologico. “Non riesco ad accettarlo” è una delle frasi che noi psicologi sentiamo pronunciare più spesso. Può trattarsi della morte di una persona cara, di una malattia, della fine di una relazione sentimentale, ma anche di molte altre situazioni di minore gravità. Allo stesso tempo, l’accettazione, della realtà e di sé stessi, è parte fondamentale di qualunque percorso di psicoterapia.

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10-Apr-23 · Psicologia del benessere

Psicologo dello sport: chi è e di cosa si occupa

Lo psicologo dello sport si occupa degli aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali connessi alla prestazione sportiva.

Durante le ultime Olimpiadi si è parlato molto della condizione mentale ed emotiva degli atleti e di come questa possa influire sulla prestazione. Non ho mai sentito pronunciare così tante volte le parole “psicologia”, “testa”, “mentale” nel contesto di una manifestazione sportiva. D’altra parte, sull’argomento regnano confusione e perplessità ed è capitato più volte, ultimamente, che qualcuno mi rivolgesse domande a proposito: ma serve davvero uno psicologo nello sport? E che fa? Ma serve a curare quelli stressati? E che differenza c’è con il mental coach?

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27-Dec-22 · Psicologia del benessere

Perchè ridere fa bene al corpo e alla mente

Ritenuta in passato volgare e sconveniente, oggi la risata viene considerata terapeutica per i suoi numerosi effetti benefici su corpo e psiche.

Ogni volta che il clima della classe si faceva troppo allegro o qualcuno di noi si lasciava sfuggire una risata, il maestro ci riprendeva con piglio severo ripetendo come un mantra il suo solito motto: “Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi”. Quarant’anni fa era quasi la regola, credo che pochi della nostra generazione non siano mai stati redarguiti con la fatidica frase. Del resto, in passato ridere era giudicato un comportamento sconveniente e volgare, soprattutto per le donne.
Il mio maestro oggi inorridirebbe sapendo che il riso si è guadagnato addirittura una giornata mondiale tutta sua, che si celebra il 2maggio. La risata si è conquistata infatti una posizione di tutto rispetto tra gli oggetti di studio delle scienze, che ne hanno indagato gli aspetti fisiologici e psicologici. Non ci sono più dubbi sui potenti effetti benefici della risata, tanto che sono ormai ampiamente diffuse attività come la clownterapia negli ospedali e lo “yoga della risata”.

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20-Nov-22 · Psicologia del benessere

Ridere e far ridere: quale tipo di umorismo possiedi?

L'umorismo aiuta a vivere con leggerezza e ad avere migliori relazioni sociali, ma in alcuni casi diventa nocivo per noi e gli altri.

Il senso dell’umorismo è una di quelle caratteristiche che quasi tutti pensiamo di possedere. La maggior parte delle persone afferma infatti di avere senso dell’umorismo, anche se poi nei fatti non sempre viene compreso e apprezzato dagli altri e il feedback può non corrispondere alla percezione del soggetto. In effetti l’umorismo è un costrutto complesso di difficile definizione, i cui affascinanti meccanismi non sono stati ancora compresi appieno dalla scienza. Numerose variabili incidono nel rendere comico o divertente un aspetto della realtà e nel suscitare o meno una risata. Le persone hanno poi  punti di vista diversi su cosa sia divertente, e modi diversi di usare l’umorismo.

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15-Aug-22 · Psicologia del benessere

Perchè le amicizie finiscono?

 La natura del legame amicale lo rende vulnerabile ai cambiamenti che accompagnano la vita.

Non è quasi mai il motivo ufficiale della richiesta di aiuto, ma poi accade che, nel raccontare di sé e della propria storia, molti miei pazienti riportino, tra i motivi che contribuiscono alla loro sofferenza, la fine di un legame di amicizia importante che provoca in loro dolore, amarezza, delusione, nostalgia, ma anche senso di colpa e rimorso. Sentimenti che spesso rimangono inespressi anche perché non trovano, nel contesto sociale, un’attenzione adeguata.

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23-Jul-22 · Psicologia del benessere

Il bisogno di avere sempre l'approvazione degli altri

L'eccessiva ricerca dell'approvazione degli altri ci porta a rinunciare ad esprimere noi stessi e a perdere il contatto coi nostri bisogni.

Tutti abbiamo bisogno, in qualche momento, dell’approvazione degli altri. Essere riconosciuti, apprezzati, approvati dagli altri ci fa sentire di appartenere a un gruppo, di essere al sicuro e protetti e risponde al bisogno primordiale di vedere garantita la nostra sopravvivenza.
Ci fa piacere essere lodati e stimati, vedere che le nostre qualità e i nostri comportamenti sono giudicati positivamente dagli altri. Talvolta, però, la ricerca dell’approvazione da parte degli altri si fa troppo intensa e disfunzionale, fino a diventare una dipendenza che ci limita in modo significativo, al punto da rinunciare ad esprimere noi stessi.

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06-Jul-22 · Psicologia del benessere

Risparmiare, quando diventa patologico

Saper risparmiare comporta numerosi vantaggi, ma a volte la riluttanza a spendere sconfina nella patologia.

Chi da piccolo non ha mai ricevuto in regalo un salvadanaio, magari di quelli con la classica forma a maialino? Un piccolo oggetto che fin da bambini ci incoraggia a riflettere sul senso e sull’uso del denaro e sull’impegno necessario per accumulare la cifra che occorre per avere ciò che desideriamo; uno strumento che allena a resistere alla tentazione di spendere subito il denaro posseduto e a posticipare una gratificazione, nonché a sperimentare il piacere di sapere di avere da parte un gruzzoletto per eventuali necessità. Risparmiare, nel senso di spendere il denaro in modo oculato o con moderazione, viene considerata una virtù ed ha generalmente una connotazione positiva in quanto capacità desiderabile ed utile: basta digitare “risparmio” su Google e compaiono centinaia di pagine che offrono suggerimenti e trucchi per imparare a risparmiare. Esiste anche una Giornata Mondiale del Risparmio, che cade il 31 ottobre.

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18-Jun-22 · Psicologia del benessere

Musica, perchè ascoltarla ci fa sentire meglio?

La musica ha effetti benefici sia sul nostro corpo che sulla nostra mente e ci aiuta a regolare il nostro stato emotivo.

“Perché ascolti quella roba deprimente? Vuoi proprio farti ancora più male!”, commenta chi ci sta vicino, eppure lo facciamo istintivamente: quando ci sentiamo tristi o soffriamo per qualcosa, andiamo ad ascoltare proprio quelle canzoni tristi, malinconiche, che ci fanno immergere ancora di più in quello stato d’animo negativo. Sembrerebbe più logico cercare di risollevare l’umore ascoltando musica allegra e spensierata, ma accade esattamente il contrario, perché una delle funzioni della musica è proprio quella catartica, ovvero di sfogo e liberazione dalle emozioni sgradevoli.

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29-May-22 · Psicologia del benessere

Il fascino del mare e i suoi effetti sulla mente

Il mare ha il potere di calmare o di infondere energia per le sue caratteristiche fisiche e per i significati simbolici.

«La cosa che mi manca di più? Sicuramente il mare! Se non posso fare la mia passeggiata quotidiana al mare, non riesco a scaricare la tensione»; «La prima cosa che farò appena potremo di nuovo uscire? Correrò al mare, già solo sedermi sulla riva mi dà serenità»; «Nei momenti difficili io ho bisogno di andare al mare, quel rumore delle onde che si ripete sempre uguale mi calma».

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25-Apr-22 · Psicologia del benessere

Cani in ufficio, con le giuste regole è un vantaggio per tutti

Se si rispettano le dovute regole, portare il proprio cane sul luogo di lavoro comporta benefici per il lavoratore, per l'azienda e per l'animale.

Negli Stati Uniti è una realtà diffusa, una politica adottata da un’azienda su cinque: Google, Amazon, Facebook sono solo alcune delle grandi compagnie che permettono ai dipendenti di portare il proprio cane in ufficio. In Italia solo il 7% della aziende li accoglie regolarmente (tra queste Purina, Mars, Nintendo, Unicredit, il Comune di Genova), anche perchè il tipo di lavoro più diffuso da noi si presta meno a questa possibilità, che trova la sua applicazione migliore in caso di lavoro fisso alla scrivania e al pc. Da oltre vent’anni si celebra anche annualmente la Giornata del cane in ufficio, con l’intento di far conoscere questa opportunità e aumentarne la diffusione.

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25-Apr-22 · Psicologia del benessere

Fare la maglia, cucinare, colorare: perchè le attività manuali contrastano ansia e stress

Svolgere attività manuali e creative aiuta a contrastare stress, ansia e depressione.

«Il giorno prima del mio intervento sono stata assalita dall’ansia, non riuscivo a calmarmi neanche con la meditazione, come faccio di solito. Alla fine sai cosa mi ha aiutato? Mi vergogno a dirtelo… mi sono messa a fare la maglia! Pensa che stupidaggine! Eppure, lo devo dire, ha funzionato. Sono strana, vero?». No, non è affatto strano, e non è per niente una stupidaggine. Anzi, oggi abbiamo evidenze sperimentali sull’argomento. Lavorare a maglia o all’uncinetto, fare giardinaggio, cucinare le lasagne o una torta, creare album per le fotografie, colorare mandala, ridipingere la libreria di casa, costruire aerei da modellismo, sono solo alcune delle attività che le mie pazienti e i miei pazienti mi dicono essere di grande aiuto, per loro, per gestire l’ansia. Tutte hanno un denominatore comune: sono fatte usando le mani.

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12-Apr-22 · Psicologia del benessere

Gli aspetti positivi della tristezza

Consideriamo la tristezza un'emozione negativa e sbagliata da evitare, invece svolge un ruolo prezioso nel mantenere il nostro equilibrio psichico.

La tristezza non gode di una buona fama. La consideriamo qualcosa di negativo e sbagliato da allontanare più possibile. Se vediamo una persona triste, che magari piange, di solito la incoraggiamo subito a tirarsi su, a reagire, a pensare positivo.
La tristezza è considerata sinonimo di debolezza e stride con l’immagine performante ed energica che la nostra cultura enfatizza. Ma, soprattutto, il timore diffuso è che concedere spazio alla tristezza significhi precipitare poi nella depressione, meglio quindi reprimerla immediatamente. Ma è un timore dettato da un fraintendimento: molti confondono infatti la tristezza con la depressione, anche a causa dell’uso scorretto che comunemente viene fatto del termine “depressione”.

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31-May-21 · Psicologia del benessere

I pericoli del pensiero positivo

La corrente del pensiero positivo spinge a combattere le emozioni negative per essere felici. Ma fa davvero bene evitare la sofferenza? 

“Volere è potere”, “Pensa positivo e tutto andrà bene”, “Se lo vuoi, ci riuscirai”, “Se ci credi, tutto è possibile”, “Diventi ciò che pensi”, “Impossibile è solo un limite della tua mente”, “Se pensi negativo, ti accadranno cose negative”: sono esempi di frasi motivazionali tipiche del filone del pensiero positivo, che dagli anni ’90 si è diffuso soprattutto negli Stati Uniti e ha sedotto milioni di persone in tutto il mondo. Oggi basta digitare “pensiero positivo” su Google per essere travolti da materiale sull’argomento, e soprattutto da proposte di corsi, seminari, gruppi che promettono la felicità e  il successo potenziando l’autostima e l’ottimismo e fortificando la personalità.

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30-Jan-21 · Psicologia del benessere

Invidia, se accetti di provarla diventa una risorsa

Riconoscere che proviamo invidia per qualcuno ci consente di attivarci per ottenere quello che desideriamo.

«Da tanto tempo cerco di avere un bambino senza riuscirci; ora la mia amica è incinta e io non riesco a essere felice per lei»; «Quando vedo le altre ragazze in giro con le loro madri, provo una gran rabbia perché io invece non ce l’ho più»; «Mio figlio soffre perché è disoccupato, e non sopporto di vedere che i figli delle mie amiche si sono sistemati pur essendo meno bravi di lui»; «Sono giovane e ho un tumore, e quando dal medico sento i vecchi lamentarsi per un’unghia incarnita li odio, gli farei provare quello che provo io». Tante situazioni diverse, che si concludono con la stessa, amara frase: «La mia è invidia, lo so. Mi sento un mostro. Perché non riesco a gioire per la fortuna di un altro? Perché sono così crudele?».

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21-Jan-21 · Psicologia del benessere

Perchè la rabbia è necessaria e utile

La rabbia ci avverte che qualcosa non va, che i nostri diritti sono violati o i nostri bisogni disattesi e ci aiuta a cambiare la situazione.

“Ogni minuto che passi arrabbiato perdi sessanta secondi di felicità”, “La rabbia è brutta: lasciala andare!”, “Non sarai punito per la tua rabbia, sarai punito dalla tua rabbia”, “La rabbia è un veleno che assumi tu, sperando che muoia il tuo nemico”. Sono solo alcune delle numerose frasi celebri sulla rabbia che circolano anche sui social e che io, francamente, detesto.

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12-Jun-20 · Psicologia del benessere

Smetti di adattarti se devi rinunciare a te stesso

Sapersi adattare agli altri consente una buona vita di relazione, ma non deve significare tradire il proprio autentico modo di essere.

Quando ascolto le storie dei miei pazienti, e soprattutto quando ne osservo l’evoluzione durante la psicoterapia, mi viene spesso in mente la fiaba del brutto anatroccolo. È una fiaba che amo per diversi motivi, ma soprattutto perché mostra quanto sia importante il contesto. Il brutto anatroccolo è in realtà un piccolo cigno che nasce per errore in un ambiente di anatre in cui viene respinto e deriso, e solo dopo varie peripezie approda nel contesto “giusto”, tra i cigni, dove le sue qualità acquistano un senso, vengono riconosciute e apprezzate. Il piccolo anatroccolo cerca accoglienza e protezione più volte, in contesti diversi, dove tuttavia non può adattarsi e dove gli vengono richieste competenze che non gli appartengono. Nonostante la sofferenza, prosegue nella sua ricerca e finalmente scopre un posto dove può essere sé stesso e dispiegare tutta la sua bellezza.

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12-Jun-20 · Psicologia del benessere

"Se lo avessi fatto prima!", quando il rimpianto ci tormenta

A volte ci torturiamo nel rimpianto di non aver fatto prima certe scelte, dimenticando che non ne avevamo le risorse e i mezzi.

«Se lo avessi fatto prima, ora non sarei in queste condizioni», «Se lo avessi fatto prima non avrei sprecato tutto questo tempo, sono stato uno stupido», «Avrei dovuto farlo prima, ora è troppo tardi/ora non ha più senso/ ora serve a poco». Sono frasi molto frequenti nella stanza di psicoterapia. Sono pronunciate con rimpianto, amarezza, colpa, vergogna, rassegnazione, impotenza, sfiducia. A volte precedono un tentativo di cambiamento («Proverò a fare così, ma tanto, anche se riuscissi, ormai servirebbe a poco»), altre volte lo seguono («Sì, finalmente l’ho fatto, ma tanto ormai è inutile, avrei dovuto farlo tanto tempo fa»).

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31-May-20 · Psicologia del benessere

Perchè non trovo mai il tempo per me?

Molti si lamentano di non trovare tempo per se stessi tra i vari impegni, ma spesso dietro si nascondono resistenze inconsapevoli.

È una lamentela che sento ripetere frequentemente nel mio lavoro. Che si tratti di persone che si rivolgono a me per qualche disagio psichico, o di operatori con cui svolgo incontri di formazione e supervisione, le parole sono grosso modo le stesse: «Non ce la faccio più, avrei bisogno di più tempo per me, ma non è possibile…». Manca il tempo per dedicarsi alla cura di sé, per ricaricarsi o per riposarsi: «Sono mesi che vorrei iscrivermi in palestra, ma non riesco mai a trovare un’ora per me», «Avrei davvero bisogno di una vacanza, anche solo una giornata, ma c’è sempre qualcosa per cui devo rimandare», «In casa io corro sempre e gli altri stanno sul divano! Piacerebbe anche a me stare sul divano, ma chi ce l’ha, il tempo?».

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29-Apr-20 · Psicologia del benessere

Cucinare, perchè può essere terapeutico

Cucinare produce vari benefici psicologici, dallo sviluppo di competenze alla riduzione di ansia e depressione.

L’una di notte. Sento il cellulare che vibra sul comodino, dev’essere un messaggio. Non ho ancora preso sonno e cedo alla tentazione di vedere chi è, a quest’ora. Nel buio brilla la foto di un bel piatto di sushi, in un lampo connetto e mi scappa un “Evvai, grande Ale! Pure l’alga, hai trovato!”, pieno di orgoglio e soddisfazione. Era Alessandro, mio giovanissimo paziente che per la prima volta, dopo mesi di totale apatia, ha sentito il desiderio di fare qualcosa (cucinare sushi, appunto), desiderio che abbiamo colto, sostenuto, tradotto per realizzarlo in pratica, abbattendo una dopo l’altra tutte le resistenze che si frapponevano, con la promessa “Dai, se ce la faccio ti mando la foto”. Pensavo a qualche scocciatore, e invece mi addormento felice per un successo condiviso.

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02-Apr-20 · Psicologia del benessere

Non sai cosa vuoi nella vita? Può essere un bene

Non occorre necessariamente porsi e raggiungere determinati  obiettivi per sentirsi felici e realizzati. Anzi, a volte possono essere un limite.

Se digiti “obiettivi” su Google vieni travolto da una valanga di articoli che promettono la ricetta infallibile per mettere a punto e realizzare i tuoi obiettivi. L’assunto di partenza dato per scontato è che sia necessario, anzi, indispensabile avere degli obiettivi da perseguire nella vita, e che sia – se non necessario – comunque un bene adoperarsi per realizzarli con successo. L’impressione è che non avere un obiettivo significhi essere demotivati, pigri, disperdere energie in modo improduttivo. Per trovare qualche rara voce fuori dal coro bisogna scorrere decine di pagine. In genere quindi non è contemplata l’eventualità che l’assenza o il mancato raggiungimento di obiettivi possano coesistere con la realizzazione di sé, la salute e il benessere personale e la felicità.

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07-Feb-20 · Psicologia del benessere

Resilienza: sostenere gli urti della vita senza spezzarsi

La resilienza permette di far fronte ad eventi destabilizzanti riorganizzando la propria vita in modo positivo e uscendone persino arricchiti   

                          

“Mia cara, nel bel mezzo dell’odio ho scoperto in me un invincibile amore. Nel bel mezzo delle lacrime ho scoperto in me un invincibile sorriso. Nel bel mezzo del caos ho scoperto in me un’invincibile tranquillità. Ho compreso, infine, che nel mezzo dell’inverno vi era in me un’invincibile estate. E ciò mi rende felice. Perché afferma che non importa quanto duramente il mondo mi vada contro, in me c’è qualcosa di più forte, qualcosa di migliore che mi spinge subito indietro.”

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20-Nov-19 · Psicologia del benessere

La reattanza psicologica: più me lo proibisci, più lo faccio!

La reattanza psicologica  si innesca quando percepiamo che non siamo liberi di decidere come vorremmo. Scatena  la ribellione e induce ad intensificare il comportamento vietato, piuttosto che cessarlo.

«Gliel’ho già detto mille volte, lei deve dimagrire o saranno guai!», «Smetta immediatamente di fumare!», «Si scordi d’ora in poi l’alcol, per lei è veleno», «Se continua a non prendere i farmaci che le ho dato per la pressione, inutile che poi torni da me!», «Le proibisco di continuare con le arti marziali, troppo pericolose per lei». Lavoro in ospedale e sento di frequente i colleghi medici dare indicazioni ai pazienti con tono piuttosto perentorio, soprattutto quando vogliono essere più convincenti e quando hanno a che fare con persone con scarsa “compliance”, che non rispettano le prescrizioni. Succede anche che chiedano un mio intervento, che immaginano sulla stessa linea: «Mi raccomando, sii dura, imponiti!», «Devi essere rigida o farà come gli pare, come al solito!».

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23-Oct-19 · Psicologia del benessere

Datti una mossa! I benefici dello sport sulla mente

Fare esercizio fisico regolare aiuta a ridurre depressione e ansia e a migliorare il benessere psicologico.

«Quando cammino, i cattivi pensieri se ne vanno e torno serena», «Se posso farmi una nuotata, dimentico tutti i problemi», «Quando vado in bicicletta la mia mente si libera », «Quando ballo il corpo è di nuovo mio e mi sento bene». Succede spesso che i miei pazienti mi raccontino quanto l’esercizio fisico sia benefico per il loro stato emotivo. È sorprendente quanto questo accada anche ai miei pazienti malati oncologici, che senza dubbio sono sottoposti a uno stress molto intenso e a vissuti depressivi e ansiosi facilmente intuibili. Eppure sono proprio loro i primi a dirmi quanto una camminata possa essere potente nel placare i pensieri cupi e nel riuscire a rasserenarli, quando nient’altro funziona.

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14-Sep-19 · Psicologia del benessere

Accettare di sbagliare per potersi migliorare

Viviamo l'errore come qualcosa di negativo da evitare e nascondere. Se lo ammettiamo e ne cerchiamo le cause, possiamo invece farne esperienza preziosa.

Sono abituata, per il mio lavoro, a frequentare congressi, seminari e conferenze, sia come ascoltatrice che come relatrice. Convegni di psicologia, ma anche di medicina, occupandomi prevalentemente di persone con gravi patologie organiche. Generalmente, in questi incontri c’è una parte dedicata alla discussione dei casi clinici. Ogni relatore riporta una situazione di cui si è occupato, la diagnosi, le scelte terapeutiche, fino alla brillante conclusione. Ciascuno ovviamente sceglie quel caso che gli è riuscito meglio, quello in cui ha avuto l’intuizione più arguta o quello con la particolarità che possa incuriosire o sorprendere. Di norma ne risulta quindi una sfilata di successi e il tutto si conclude tra applausi e complimenti del pubblico. È a questo punto che io faccio ogni volta, sistematicamente, lo stesso pensiero: quanto mi piacerebbe che, invece, il titolo di ogni relazione fosse “Il mio peggior errore", che – anzi -, un congresso intero fosse tutto dedicato agli errori! Quanto sarebbe più utile, quanto resterebbe più impresso nella mente di tutti, quanto più facilmente si trasmetterebbe un insegnamento a chi ascolta. E quanto aiuterebbe a cambiare la cultura con cui viviamo e interpretiamo l’errore: non un fallimento da vivere in solitudine, da occultare per non essere accusati e additati, ma un’esperienza su cui confrontarsi.

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30-Jul-19 · Psicologia del benessere

Senso di colpa, perchè ne restiamo prigionieri?

Il senso di colpa patologico impedisce di vivere appieno gioie, successi e progetti. Cosa si nasconde dietro la tendenza a incolparsi eccessivamente?

A volte si tratta di un unico episodio del passato che continua a tormentare: «Non mi perdono per aver interrotto quella gravidanza», «Se fossi stato più attento non avrei causato quell’incidente», «Se l’avessi portata dal medico ora forse mia madre sarebbe viva». Altre volte sono azioni quotidiane meno drammatiche per cui tuttavia ci sentiamo in torto: «Dovrei passare più tempo coi miei genitori anziani», «Mando mio figlio al nido ma so che dovrei seguirlo io», «Se non metto gli altri al primo posto non sto bene io», «Non la amo più ma non posso lasciarla, le farei troppo male». Il senso di colpa è il sentimento spiacevole legato al pensiero di aver danneggiato o di poter danneggiare qualcuno e si accompagna a tristezza, vergogna, rabbia, disperazione. Di per sé è sano ed è un fattore evolutivo se diventa senso di responsabilità, utile a mantenere buoni rapporti con gli altri, a riflettere sui propri comportamenti e cercare di riparare agli errori in modo costruttivo. Può diventare però patologico quando blocca la persona impedendole di andare avanti o di realizzare i propri progetti personali, o quando la induce a punirsi privandosi di gioie e successi.

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17-Jul-19 · Psicologia del benessere

Successo: contano solo i numeri?

Misuriamo il successo con il risultato, la performance, i numeri. Ma rispecchiano davvero il valore di quello che facciamo?

Anni fa andai a un convegno a San Severino. Era di sabato, era lontano e il tema era pesante, si parlava di morte. Ma il programma era ricco e stimolante e decisi di andare, aspettandomi di trovare la sala affollata. All’ora fissata per l’inizio, c’era una quindicina di persone. Poche, effettivamente. Ma era ancora presto, e si sa com’è ai convegni, soprattutto di sabato mattina, la gente arriva tardi. Un’altra mezz’ora, ma niente, quindici restavamo. «Peccato», pensai, «ma almeno qualcuno che ha apprezzato, c’è».  E invece dovetti rendermi conto ben presto, dagli sguardi imbarazzati intorno a me, che in realtà l’unico vero pubblico ero io: gli altri erano tutti relatori e organizzatori. Tentarono in ogni modo di catturare anche mio marito che era venuto per accompagnarmi, e che se la squagliò senza pietà. Restavo solo io.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

Gratitudine, la ricetta per essere felici

La gratitudine fa sentire felici permettendo di apprezzare il valore delle cose.  Come imparare a praticarla nel quotidiano?

Era la parte più affascinante della fiaba o del cartone animato, quella che imparavamo subito a memoria e che aspettavamo con trepidazione: la formula magica! Una parola, o poco più di una, tanto potente da produrre incantesimi, trasformare la realtà, realizzare l’impossibile. “Abracadabra”, “Simsalabim”, “Apriti sesamo”: chi non ha provato, da bambino, a verificare se – hai visto mai - funzionavano sul serio? Crescendo ho capito che no, era inutile ripetere “Apriti sesamo” di fronte alla serranda del garage. Ma più tardi, diventando una psicologa, ho scoperto che le parole magiche esistono davvero e possono aprire porte sbarrate, lenire il dolore, materializzare la felicità. Sono parole semplici che ci hanno insegnato da piccolissimi, ma abbiamo perso la consapevolezza del  loro potere. Propongo ai lettori un breve viaggio per riscoprirle. La parola magica di questa prima tappa è “Grazie”.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

Chiedere scusa, i benefici per la relazione

Chiedere scusa esprimendo un dispiacere sincero significa riconoscere l’errore e privilegiare la relazione a discapito del nostro narcisismo.

La seconda tappa del nostro percorso tra le “parole magiche” capaci di regalarci benessere riguarda la capacità di ammettere i nostri errori: “Scusa, ho sbagliato!”.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

“Vorrei”: il dolore e la nascita del desiderio

Molte persone hanno perso il contatto con i loro desideri. Spesso sono i momenti di crisi e dolore a fare luce su quello che veramente vogliono.

Mi capita spesso di pensare che il mio mestiere sia uno dei più belli ed emozionanti, ma ci sono momenti in cui davvero sono convinta che non abbia paragoni. Mi succede tutte le  volte che ho il privilegio di assistere alla nascita, o alla ri-nascita, del desiderio nelle persone. Con desiderio intendo tutte quelle aspirazioni autentiche e sane che permettono a ciascuno di realizzare sè stesso, di compiere scelte in sintonia con la propria natura più vera e profonda. Il desiderio va oltre l’appagamento del bisogno: da esso nasce per poi svilupparsi in direzioni infinite e tanto diverse quanto diversi sono gli individui.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

“Che bello!”: l’arte di meravigliarsi e di apprezzare

Essere capaci di meravigliarsi e di apprezzare rende la vita piena e appagante e rafforza le relazioni con gli altri.

Quando lo scrivevamo nei temi di scuola, di solito l’insegnante storceva il naso: “Su, sforzatevi di trovare un termine più specifico, meno banale!”, e via ogni volta a cercare sul dizionario dei sinonimi e contrari. “Bello” si doveva usare meno possibile: troppo vago, troppo scontato, troppo dozzinale. Così l’ho sempre disprezzato, guardato con sufficienza, e ogni volta che ho potuto l’ho sostituito con vocaboli più nobili. Finchè ho conosciuto persone di grande cultura, intelligenza e umanità, che invece ne facevano un uso generoso, nello scrivere e nel parlare. Perché sono le parole semplici quelle che spesso veicolano le idee e i sentimenti più grandi. Così ho cambiato idea, e oggi quando dico “Bello!” lo faccio con la convinzione che non ci sia una parola più…bella.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

La rabbia, come esprimerla in modo sano

La rabbia scatta di fronte alla frustrazione e ci spinge a difendere i nostri diritti. Come usarla in modo sano e costruttivo?

“Gli uomini quando sono tristi si limitano a piangere sulla propria situazione. Quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose”. Questo pensiero di Malcolm X rende con efficacia il cuore della rabbia: un’emozione vitale che spinge a difendere i propri diritti per ottenere un cambiamento. Eppure spesso la tratteniamo, ce ne vergogniamo, oppure la usiamo impropriamente trasformandola in violenza. Possiamo però imparare a riconoscerla, accettarla e utilizzarla per vivere meglio; approfondiamo allora le cause della collera e le modalità più sane per gestirla. 

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

Piangere, i benefici delle lacrime

Piangere permette di liberare tensione e dolore e di ricevere il supporto degli altri. Ma quanti tipi di pianto esistono?

Le lacrime sono il nostro primo linguaggio: il neonato che si affaccia al mondo, lo fa con un sonoro pianto, e continuerà a usare spesso  questo richiamo così potente e universale, capace come nient’ altro di comunicare emozioni e di suscitare aiuto e protezione. Il pianto segna poi anche da adulti le tappe importanti della nostra vita. Possono essere lacrime di dolore, tristezza, commozione, sollievo, rabbia, colpa, impotenza; possono essere versate liberamente, più spesso con imbarazzo, a volte con vergogna e umiliazione.

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26-Jun-19 · Psicologia del benessere

Cibi antidepressivi: il cioccolato

Il cioccolato ha effetto antidepressivo grazie alle sostanze contenute e ai suoi significati simbolici. Ma che fare quando diventa una droga?

E’ qualcosa di più del semplice piacere della gola. Evoca passioni intense e fantasie lussuriose. Conta innumerevoli associazioni di estimatori, feste a tema, nonché citazioni cinematografiche. Per qualcuno è anche meglio del sesso, quanto meno con lui non hai bisogno di fingere…E’ il cioccolato,  il peccato di gola per eccellenza. Scopriamo allora quali sono le ragioni della sua fama e del suo incontrastato dominio nelle fantasie culinarie di milioni di appassionati.

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Signorina lei ha bisogno d'affetto

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